Lobont, l’unica buona notizia

Rassegna Stampa – Il Romanista – Quando esce dagli spogliatoi, in tuta e cappellino, proprio non riesce a sorridere. Alcuni bambini lo fermano per chiedergli l’autografo, uno gli fa: «Come va?». Lui lo guarda, lo accarezza sulla testa, osserva la sciarpetta del Napoli e risponde: «Male, va meglio a te». E sorride amaramente. In questa scena c’è la giornata di Bogdan Lobont, il portiere romeno titolare dopo l’infortunio di Julio Sergio, una delle poche (pochissime) note positive della giornata di Napoli.

Non ha voglia di parlare, così come tutti i suoi compagni – Borriello escluso – e sale di corsa sul pullman, nonostante qualche inserviente gli dica: “Bravo”. E bravo, l’ex portiere della Fiorentina, lo è stato davvero. Sui gol non ha praticamente nessuna colpa e se non ci fossero state le sue parate il passivo sarebbe potuto essere ancora più pesante. Il primo intervento è all’8’ del primo tempo: Lavezzi riparte dalla sua tre quarti, arriva al limite dell’area dove libera un sinistro che il portiere romeno blocca con sicurezza. Al 25’ è Hamisk a tirare, sempre col sinistro, e anche in questo caso l’estremo difensore romanista blocca con facilità, dimostrandosi molto sicuro. Sette minuti più tardi, il primo grande intervento: Hamsik, solo in area, blocca di petto e tira a colpo sicuro, ma Lobont salva di piede. Al 13’ della ripresa, invece, il portiere romeno usa le mani e coi pugni salva su Cavani, mentre al 19’ blocca Lavezzi che era entrato in area lasciando sul posto Cassetti. Al 27’ il Napoli passa in vantaggio con Hamsik nonostante Lobont provi a bloccare il pallone che invece entra lo stesso. Mentre le squadre rientrano a centrocampo, è lui, insieme a Burdisso, a cercare di dare la scossa alla squadra strillando e sbracciandosi, ma le sue urla risultano vane visto che qualche minuto dopo il Napoli raddoppia. Autogol di Juan, Lobont è spiazzato ma, subito dopo aver raccolto la palla in rete, dà una pacca sulle spalle al compagno . E’ da questi gesti che la Roma dovrà ripartire e per farlo conta ovviamente su di lui, il portiere che lo scorso anno era buono soltanto (o quasi) per fare gruppo e che invece si sta rivelando un titolare affidabile.

Il motivo è presto detto: sta giocando con continuità. Lo staff di Ranieri, Guido Nanni e Pellizzaro, sono da sempre convinti delle sue qualità, lo vedono in allenamento tutti i giorni e ritengono che, tecnicamente, ci siano pochi numeri 1 al suo livello in Italia. Il problema è, o per meglio dire era, la testa. Stando spesso in tribuna (o al massimo panchina), Lobont sembrava aver perso quella concentrazione e quella sicurezza in se stesso che sono determinanti per un ruolo così delicato. Alla terza di fila dal primo minuto (Inter, Cluj, Napoli) è vero che ha incassato tre gol, ma è vero anche che le sue prestazioni migliorano di minuto in minuto e che il rapporto coi compagni inizia a migliorare. Quello in campo, s’intende, visto che quello fuori è sempre stato ottimo.

Lo è da quel 4 ottobre dell’anno scorso, proprio un anno fa: la Roma giocava all’Olimpico contro il Napoli, Bogdan entra al posto di Julio Sergio e al primo tiro prende gol da Lavezzi. Non un tiro irresistibile e per lui è una mazzata. La doppietta di Totti cancella tutto ma Lobont torna comunque affranto negli spogliatoi. I compagni lo consolano, lui – racconta agli amici – si sente per la prima volta parte integrante del gruppo Roma. Non ne uscirà più e vivrà da autentico uomo squadra l’entusiasmante rimonta dell’anno scorso. Con un obiettivo: dimostrare che lui, con quei campioni, poteva tranquillamente giocarci. E che loro, in campo, potevano fidarsi di lui. Ieri c’è riuscito e, almeno questa, è una buona notizia per la Roma.

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4 commenti su “Lobont, l’unica buona notizia”

  1. qualche piccola considerazione
    1) sono molto deluso,nemmeno incazzato
    2) ogni commento sull’allenatore Totti etc e’ inutile,e’ come sparare sulla croce rossa
    3) L’as Roma fa malissimo al mio fantacalcio

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