Articolo tratto dal Messaggero:
"Nel 2006 citò in sede civile l’allora patron della Roma Francesco Sensi per violenza sessuale e la causa si concluse con la dichiarazione di prescrizione del diritto al risarcimento del danno. Ora M.A.D, 54 anni, una donna già dipendente del presidente giallorosso morto il 18 agosto scorso, torna alla carica proponendo appello alla sentenza di primo grado e rinnovando la richiesta di danni per 200 mila euro agli eredi di Sensi, «impersonalmente e collettivamente», e alla Sodeco, società del gruppo che all’ epoca dei fatti aveva in organico la donna. L’udienza è fissata per il 21 settembre prossimo davanti alla corte di appello civile di Roma.
Nel ricorso predisposto dagli avvocati Giacinto Canzona e Anna Orecchioni si contestano i termini della prescrizione e sono riportate le tappe della vicenda, cominciata nel 1992 con le prime molestie – è detto nell’atto di citazione – e proseguita fino al 1996 anche con veri e propri atti di violenza sessuale e la minaccia di non parlare pena la perdita del posto di lavoro suo ed anche della sorella, altra dipendente di Sensi.
Una querela all’autorità giudiziaria fu archiviata per la tardiva presentazione dell’atto. Ora la nuova iniziativa con l’aggiunta della testimonianza di un’altra ex dipendente che, a sua volta, sarebbe stata vittima di molestie sessuali da parte di Sensi. M.D.A. – precisa Canzona – ha beneficiato, primo caso in Italia, del gratuito patrocinio previsto dalle nuove norme in materia abusi sessuali".