Luciano Spalletti nel corso della conferenza stampa alla vigilia di Roma-Genoa, risponde alle domande dei giornalisti che pungono il tecnico giallorosso sulla vicenda Panucci, il calciatore non stà bene fisicamente ma allo stesso modo Spalletti non lo avrebbe convocato, ritiene giusto esternare che le scuse di Christian sono arrivate ai compagni ed ai tifosi ma al tecnico ed alla società no. Passaggio importante quando alla fine dell’argomento Panucci, Spalletti chiude l’argomento dicendo: "Domani abbiamo una partita importante. E domani Panucci non c’è”.
Oltre a Riise, Cassetti e Menez è assente anche Panucci. E’ stato lasciato a casa perchè ha dei problemi fisici?
“Non stava bene perchè avvertiva un fastidio al tendine rotuleo e poi una conseguenza logica di quello che è accaduto in questi giorni. Panucci non sarebbe stato convocato comunque”.
Si era detto che il caso Panucci è chiuso. Per Spalletti è chiuso veramente o no?
“Io ho letto delle cose sui giornali che all’interno dello spogliatoio non sono avvenute. Noi come facciamo sempre dopo ogni gara, ci ritroviamo nello spogliatoio e riparliamo delle nostre situazioni. Per quanto riguarda il sottoscritto le scuse non sono arrivate, stessa cosa per quanto riguarda la società. Alle volte si leggono cose sui giornali che vengono dette dopo o in privato, però noi viviamo lo spogliatoio, dove ci si può confrontare come facciamo sempre”.
Chi ha deciso di non inserire Panucci nella lista Champions. Spalletti, in qualità di tecnico, o la società?
“Io e la società”.
Calcolando anche il danno economico che la Roma potrebbe subire?
“Siamo andati dietro alle richieste del calciatore”.
Come giustifica i 13 punti di distanza dall’Inter?
“Che loro sono stati più bravi di noi. Così come gli anni scorsi che avevano messo del margine tra noi e loro. Per un motivo o per un altro hanno dimostrato di essere più forti”.
Si è confrontato con il gruppo sulla vicenda Panucci?
“Nello spogliatoio ho un dialogo diretto con tutti. Molto di più di quello che si potrebbe avere al di fuori. Poi tengo conto di tutto e di tutti”.
Mexes ha detto che è un peccato che non ci sia Panucci in Champions.
“A me sembra che si stia deviando il discorso da quello che interessa veramente ai nostri tifosi, e cioè la partita contro il Genoa”.
La situazione Panucci ha lasciato strascichi?
“Non vedo perché. Dobbiamo giocare al calcio e vincere le partite”.
Nell’intervista di ieri, Juan sembrava dispiaciuto per l’assenza di Panucci dalla lista Champions.
“Di Panucci ho già parlato. Ogni tanto lei mi fa parlare anche indirettamente. Mi ha fatto un virgolettato senza aver parlato con me. Il virgolettato mi ha insegnato che è sintomo di un dialogo. Da un punto professionale lo trovo scorretto. Mi avevate insegnato che non si fa. ‘Quello non lo voglio’ è un virgolettato suo. Io con lei non ho parlato e quello è un virgolettato. Se son cose riportate bisogna mettere il nome e il cognome di chi le riporta. Diventa importante mantenere un aspetto molto professionale. Da un punto di vista giornalistico professionale vuol dire che se ci metti le virgolette vuol dire che hai parlato con me”.
E su Juan?
“A noi interessa la partita di domani. La situazione di Panucci l’ho spiegata, è una conseguenza logica. Non devo dare altre spiegazioni, perchè sono quelle”.
Un po’ di sfortuna con gli infortuni.
“Infortuni ci stanno sempre. Per quello che è successo bisogna sopperire. Abbiamo venti giocatori con tre portieri e indica che la squadra è creata nella maniera giusta per potersi giocare il risultato contro chiunque nonostante qualche infortunio”.
Ha detto che escludendo Panucci siete andati incontro alla sua volontà.
“Di Panucci ho già detto. Quello che è avvenuto è sotto gli occhi di tutti. Basta riprendere le sue situazioni in ordine cronologico nei momenti giusti. Il mio futuro è domani e io guardo al subito. Domani abbiamo una partita importante. E domani Panucci non c’è”.