ROMA, 26 APR – «Lavorare a Roma è stato bellissimo, ma ora che le cose vanno male è giusto che sia io a metterci la faccia e a sentirmi in discussione». L’allenatore della Roma Luciano Spalletti, dopo l’1-4 subito dalla Fiorentina, riconosce con grande sincerità il momento di difficoltà che sta attraversando la sua squadra, e ammette per la prima volta di sentirsi in discussione. Però rigetta di netto l’ipotesi delle dimissioni, risentendosi con un cronista romano che gliene paventava l’opportunità in una domanda: «non ho debiti con nessuno, quindi non c’è nessun motivo per il quale mi dovrei dimettere, anche se ripeto che mi sento giustamente in discussione». Una sconfitta del genere comunque fa male, e la società ha deciso di mandare la squadra in ritiro, scelta che non trova d’accordo Spalletti: «la soluzione del ritiro non mi trova mai concorde, anche perchè di esasperazione nel calcio ce n’è già troppa. Poi è chiaro che mi adeguo, ma ho provato sulla mia pelle che si possono fare risultati straordinari anche non facendo i ritiri». La sconfitta di Firenze intanto ha reso complicatissima la corsa al quarto posto della Roma, e anche le parole di Spalletti hanno il sapore della resa: «dobbiamo forzatamente crederci e provarci fino alla fine, però adesso la vedo veramente difficile e dura». Sei punti a recuperare alla Fiorentina sono tanti, ma Daniele De Rossi si dimostra forse più fiducioso del suo allenatore e dice che «la Roma deveo comunque continuare a credere al quarto posto finchè la matematica non ci condanna». Totalmente opposto il clima in casa viola: la vittoria contro la Roma rilancia le ambizioni Champions della Fiorentina, e le parole del presidente Andrea Della Valle ne sono la conferma: «dobbiamo aspettare il risultato del Genoa, ma siamo lì e l’obiettivo è quello di lottare per il quarto posto fino in fondo». Della Valle torna poi anche sulla minicontestazione di questa settimana, con lo striscione da parte dei tifosi sulle abitudini notturne dei giocatori: «a volte certe critiche amareggiano: qualche parola un pò strana si poteva scrivere diversamente, anche perchè questo è un gruppo molto sano che non ha niente a che fare con quello stile di vita». Più duro l’amministratore delegato Sandro Mencucci, che a proposito dello striscione afferma: «adesso aspettiamo uno striscione di scuse da parte dei tifosi». Stempera invece la tensione l’allenatore Cesare Prandelli, che scherza così sull’argomento: «Ora i giocatori avranno due giorni liberi in cui potranno fare quello che vogliono, anche le ore piccole». Sulla partita invece Prandelli è sincero quando ammette che «siamo stati fortunati: al primo tiro in porta abbiamo fatto gol mentre la Roma nel primo tempo ci ha fatto soffrire e ha tirato sei volte in porta ma non l’ha mai centrata: il calcio è questo, a volte serve anche un pizzico di fortuna».