L’accusa è pesantuccia: per “Io donna” Povia non avrebbe mai versato neanche un centesimo delle royalties raccolte con “Quando i bambini fanno ooh” durante il Festival del 2005 e promessi ai bambini del Darfur. Il giornale rilancia le parole dell’ex discografico del cantante, Angelo Carrara, titolare dalla Target. Per Carrara, Povia, escluso dalla kermesse, fu “ripescato” da Bonolis per una serata benefica, durante la quale si impegnò a versare tutti i guadagni per la costruzione di un ospedale e una scuola elementare. Per Carrara, gli unici soldi arrivarono da Bonolis (50 mila euro) e dalla sua etichetta (35 mila euro versati «quale anticipo» e che Povia non restituì mai). Povia si rifiuta di commentare, è chiaro però che se fosse tutto vero, la sua immagine, già oggetto di polemiche da parte della comunità gay per la canzone che presenterà a Sanremo, ne uscirebbe proprio maluccio…