La vita calcistica di Nils Liedholm raccolta in un libro pieno di insegnamenti ed aneddoti, nelle ultime pagine il Barone parla di un Totti giovanissimo che diventerà uno dei piu forti giocatori di sempre.«La mia filosofia è stata sempre quella di prendere tutto con calma, anche quando le cose vanno male. I miei sforzi maggiori sono stati sempre orientati a creare armonia». Si descrive così Nils Liedholm, ‘maestro dei maestrì del calcio italiano, nei primi capitoli di un libro a lui intitolato – ‘Nils Liedholm – e la lieve memoria del calciò (Ethos edizioni, 265 pagg., 15 euro) – un’opera frutto di lunghe conversazioni tra l’autore Sebastiano Catte e il grande tecnico svedese, scomparso lo scorso anno. Il volume ripercorre l’intera vita di Liedholm, dall’esordio da calciatore con la propria modesta compagine svedese, ai trionfi a livello mondiale (vinse le Olimpiadi con la Svezia nel 1948), ai successi in Italia come giocatore, alle vittorie da allenatore (scudetto con Milan e Roma, e uno dei ‘padrì del gioco a zona). Ma, nell’anno in cui il calcio italiano è invaso da moduli e personaggi ‘special’, dalle pagine del libro trapela soprattutto la grandezza di Liedholm anche fuori dal campo. In tanti lo ritengono innanzitutto, prima che allenatore, un maestro di vita: «Quasi un padre», come ha ammesso Franco Tancredi, intervenuto alla presentazione del libro, oggi a Roma. Ricco di aneddoti e spunti raccolti dalle confessioni del ‘Baronè svedese, l’opera si chiude con un capitolo intitolato «Il talento di Totti». Fu infatti proprio Liedholm a seguire con grande attenzione la crescita del ‘Puponè, da quando era appena dodicenne: «Mi aveva davvero impressionato – si legge nelle ultime pagine – e mi dicevo: questo ragazzo sarà un grandissimo e la gente pagherà il biglietto solo per vedere giocare lui.».