«Un campionato all’interno del campionato » : il tecnico romagnolo l’ha sempre definito così, ci sarà tempo e modo per riparlarne e prendersi una rivincita l’11 aprile, quando si giocherà la partita di ritorno. E’ importante che la squadra biancoceleste riparta in fretta e non accusi il contraccolpo di una sconfitta che pesa forse troppo sull’ambiente:
«So quanto ci tiene la gente. E’ stata una delusione, ma non per questo adesso possiamo buttare via tutto» ha spiegato Rossi domenica sera allo stadio Olimpico.
CICLO – Chiaro il messaggio, che di sicuro ripeterà oggi pomeriggio, tra una seduta e l’altra di allenamento, quando parlerà al centro sportivo di Formello. Il tecnico romagnolo ci tiene a precisare il suo pensiero, a difendersi dalle critiche, troppe, veicolate nell’etere romano. E’ rimasto ferito e amareggiato. Tridente, scelte, risultati. Di tutto parlerà. Ha appena aperto un nuovo ciclo. E la Lazio viaggia con nove punti di vantaggio rispetto alla passata stagione: con il Milan, è la squadra che sinora è migliorata di più. Non solo. Oggi si trova a un solo punto dalla Champions League e ha il miglior attacco del campionato. Insomma, non può essere un derby perso, sprecando peraltro quattro o cinque nitide occasioni da gol, a considerare la stagione e le potenzialità dei biancocelesti sotto una luce diversa.
RITMO – Ieri, parlando alla squadra, Rossi ha ripercorso la notte del derby. E ha provato con la squadra ad analizzare le ragioni di un primo tempo giocato in modo troppo contratto: « Ho chiesto nell’intervallo ai ragazzi perché ci fosse tanta paura. Non so spiegarmelo. Forse abbiamo pagato la tensione del derby e magari in campo avevamo cinque o sei esordienti»
ha raccontato Rossi domenica notte. In realtà forse non è stata ancora trovata una spiegazione convincente. Si trattava di una partita bloccata, tutte e due le squadre erano attente a non scoprirsi, a non farsi prendere in contropiede. E la Lazio magari si è adattata troppo ai ritmi della Roma, senza riuscire ad alzare la velocità e la circolazione del pallone.
ERRORI – Nella ripresa i biancocelesti avevano ricominciato a giocare in un altro modo, ma al quinto è arrivato il gol di Baptista, nato da un’invenzione di Totti, velocissimo a battere l’angolo e prendere di sorpresa la difesa della Lazio. «Un gol da polli » l’ha definito Rossi. « E’ stata una disattenzione, eppure sapevamo che la Roma batte in quel modo i calci d’angolo»
ha spiegato il tecnico romagnolo. E’ tornato su quell’errore nell’analisi della partita, un errore frutto della distrazione, perché erano in otto più Carrizo in area di rigore sul cross di Totti, eppure sono saltate le marcature.
OCCASIONI – A Rossi, però, è piaciuta la reazione della Lazio, che ha tirato fuori il meglio in inferiorità numerica, nell’ultima mezz’ora, quando ha creato tre o quattro occasioni per pareggiare. E ci ha provato sino in fondo. «Questa squadra ha spessore e forza morale, altrimenti in casa della Roma non sarebbe riuscita a creare tanto, tenendo la partita aperta sino in fondo » aveva detto domenica Rossi, convinto che la Lazio resterà protagonista per tutto il campionato. Manca ancora qualcosa alla squadra per diventare grande. Forse la cattiveria o il cinismo che serve per portare a casa il risultato. In dodici giornate già tre volte (con Milan, Napoli e Roma) l’impresa è rimasta incompiuta. E gli applausi non fanno classifica. (Corriere dello Sport)