Ci sarebbero tante cose da dire dopo questo Como-Roma, a conti fatti il punto più basso della storia recente del club giallorosso. Un declino costante, che va ben oltre i tanti allenatori che si stanno susseguendo in un 2024 a dir poco disastroso. Una tendenza che parte da lontano, senza volervi annoiare coi discorsi su dirigenza e società in una notte tanto nefasta. Resta il fatto che qualcuno deve delle spiegazioni ai tifosi che, con ammirevole attaccamento, continuano a seguire la squadra in casa e soprattutto in trasferta.
Giocatori impresentabili per condizione fisica e mentale, con scarsissima propensione a sacrificarsi per il compagno e per la maglia che indossano. Non è difficile immaginare che, in tanti, se si trovassero in altro club probabilmente avrebbero la media del 7. Insomma, al di là delle solite frasi di circostanza, serve un segnale forte, che parta dalla comunicazione e non lasci il povero Ranieri in balia della stampa.
Emblematico il fatto che in Como-Roma il migliore in campo sia per distacco il portiere, quasi a sottolineare che in terra lombarda probabilmente in molti non avevano le giuste motivazioni. Adesso la classifica diventa davvero preoccupante e quella che sembrava un’assurda esagerazione, magari condita da un pizzico di scaramanzia, diventa un presagio terribile: la Roma deve salvarsi. E non occorre aggiungere altro.
Chi si salva in Como-Roma tra gli ospiti
Svilar 7. Se la Roma resiste fino al minuti 92, il merito è soltanto suo. Dettaglio, questo, che la dice lunga sulla prestazione offerta dalla squadra, al punto che solo il portiere meriterebbe di fare la doccia al fischio finale. La Roma del futuro riparta da lui.
Angelino 6. A differenza dei compagni di squadra, ci prova e si propone. Serve un assist d’oro a Dybala che poteva cambiare partita e, forse, stagione. L’argentino ha deciso di cestinare.
Chi ha fatto peggio degli altri in Como-Roma tra i giallorossi
Dovbyk 5. Vanno bene tutte le giustificazioni del caso, in merito ad un ginocchio che evidentemente da oltre due mesi non lo fa rendere come potrebbe, ma in tutta onestà prestazioni come quelle “ammirate” in Como-Roma non hanno scusanti. Perde un quantitativo incredibile di palloni e non è mai di aiuto alla squadra. Letteralmente irriconoscibile.
Celik 5. Nella storia della Roma si ricordano pochi terzini destri di livello così basso. Attenzione, il momento della squadra non è solo colpa sua, ma a volta sembra impegnarsi nel rendere tutto più difficile ai tifosi.