Se c’è una cosa sulla quale ha ragione Mourinho dopo questo ennesimo Lazio-Roma di Coppa Italia deludente per i tifosi giallorossi è che scagliarsi contro un ragazzino come Huijsen, autore del fallo in area di rigore a conti fatti decisivo per la partita, sarebbe la cosa più sbagliata del mondo. Quello che però non dice il tecnico portoghese è che il portiere avversario, tra le altre cose esordiente, abbia preso solo freddo fino al minuto 87. Quando cioè è arrivato il tiro di Belotti che finalmente gli ha fatto guadagnare la pagnotta.
Partita brutta, come da tradizione per i derby Lazio-Roma da quando sulle panchine siedono Sarri e Mourinho. Complice l’ennesimo infortunio di Dybala, però, il merito dei biancocelesti è stato quello di ripartire con veemenza dopo l’intervallo e di aggredire il match. Al punto che dopo l’ora di gioco il vantaggio di misura andava probabilmente stretto a Zaccagni e compagni.
Certo, il difensore appena arrivato dalla Juventus è stato molto ingenuo e le assenze in difesa hanno pesato, ma questo non scagiona una squadra totalmente incapace di produrre azioni ragionate. Creando apprensioni agli avversari solo negli ultimissimi minuti più con la forza dei nervi (come è accaduto spesso in questi anni, venendo premiati in più circostanze anche oltre i propri meriti) e con evidenti limiti di lucidità.
Chi ha fatto meglio in Lazio-Roma di Coppa Italia
Rui Patricio 6,5. Alcuni buoni interventi, fino al prodigio doppio su Vecino. Dapprima colpo di reni sull’incornata dell’ex Inter, poi uscita disperata che tiene in vita i suoi. Se il migliore è il portiere, i problemi appaiono evidenti.
Mancini 6. Troppo nervoso nel finale, ma è giusto evidenziare il fatto che mantenga quasi da solo in piedi il reparto difensivo, pur non potendosi allenare. Servono ricambi per evitare guai peggiori. Evitabili, ma comprensibili, alcune discussioni accese con gli avversari durante il recupero.
Chi ha faticato di più durante Lazio-Roma
Lukaku 4,5. Ancora una volta stecca la partita contro un’avversaria di livello. Una costante della sua carriera. Se è vero che contro le squadre sul lato destro della classifica si parta con un gol di vantaggio grazie a lui, è giusto evidenziare anche evidenti limiti probabilmente caratteriali in partite emotivamente intense. Si costruisce una sola occasionale, vanificandola con una rovesciata tecnicamente goffa.
Zalewski 4. Non c’è con la testa e non da oggi. Lazio-Roma si decide sulla sua fascia, dove ad un certo punto i biancocelesti iniziano a sfondere come e quando vogliono. Giocatore da ritrovare nel più breve tempo possibile.