La redazione di forza-roma.com riporta l’articolo del Messaggero a firma di Alessandro Angeloni che traccia le linee esposte da Luciano Spalletti per permettere alla Roma di ritornare ad essere grande.
MESSAGGERO – Le ricette di Luciano Spalletti per la prossima stagione: una squadra con più carattere, una punta di peso. Il tecnico è sorridente, sereno, anche se vacanze ne ha fatte poche. Lui, un veterano della serie A: tutte le squadre si sono affidate ai giovani. «Che per certi versi sono più bravi, anche se magari mancano d’esperienza», dice. Certezze ne ha poche, Luciano. Una è la solita: «Andiamo avanti con i Sensi». Le difficoltà (economiche) della Roma sono sotto gli occhi di tutti, lui le conosce bene. Però va avanti. «Rosella è convinta di proseguire, io quindi non ho dubbi». Non conosce Vinicio Fioranelli, ma un’idea sul suo contorno se l’è fatta. «Ho sentito le dichiarazioni di Irti, e se il buongiorno si vede dal mattino…». Il riferimento, ovvio, alla sparata dell’avvocato su Francesco Totti, cioè «la rovina della Roma». «C’è da pensare che se un giorno dovesse diventare tra i proprietari della Roma potrebbe sostituire la lupa con una testa d’aquila», la battuta di Spalletti. Ma (per) ora la propietà si chiama Sensi e il mercato dovrà farlo con Rosella. «E qualcosa va fatto. Ci sarà da aspettare l’occasione giusta ma l’attaccante va trovato di sicuro. Una prima punta, un giocatore di ruolo che butti dentro la palla. Uno bravo di testa, che sa attaccare gli spazi, la profondità, che ha confidenza con i colpi di testa, che si completi con Totti, che faccia gol, pure se Francesco di reti ne ha fatte tante. Se poi non dovesse arrivare, andremo avanti con chi c’è». Spalletti ha molta fiducia nei suoi giocatori. «Ci conosciamo bene, daranno molto. Poi, dipenderà dalla mia gestione. Se c’è rispetto delle regole rifaremo le stagioni degli anni precedenti. Do una regola nuova: chi sarà squalificato per proteste fa tutta la settimana allenamenti doppi. Su un tasto batterò: bisogna tirare fuori il carattere. Questo è un difetto che a volte ci ha portato a prestazioni sotto traccia. C’è grandissima qualità e estetica, manca la sostanza. La Roma è da scudetto? L’unica cosa a cui dobbiamo pensare è vincere partita dopo partita, senza promettere nulla. Le altre grandi si sono indebolite? Ma non vuol dire che noi abbiamo automaticamente colmato il gap… A questo non credo».
Uno Spalletti sul pezzo, insomma. E pensare che si era parlato di una sua partenza. «Si era detto che sarei andato alla Juve, invece sono qui. Mi sembra un buon segnale. Se ho pensato di stare fermo un anno? Se la società mi avesse detto che non puntava su di me, sarei rimasto fermo, visto non mi ha cercato nessuno. Tantomeno la Juve». Si riparte con Spalletti, con quelli di sempre. Anche se qualcuno è in vendita, necessariamente. Vucinic, Juan, probabilmente J.Baptista, o anche Perrotta, Brighi. «Ma se va via qualcuno deve essere rimpiazzato, come successe per Chivu. Ci sono calciatori difficili da sostituire. Il modulo? Si giocherà con due punte esterne, questo è sicuro. Come tutte le più grandi squadre d’Europa». L’arrivo di un attaccante vuol dire partenza di Vucinic? «Mirko vive momenti esaltanti e difficili, ha bisogno di equilibrio. Si cercherà di metterlo a suo agio». Dal modulo, dalle sue parole, si capisce che forse quello in più sia J. Baptista. E l’attaccante in arrivo? Uno alla Iaquinta, che resta il preferito di Spalletti. Pavlyuchenko, tanto per citarne uno prendibile, poi Borriello, si sa Roma e Milan hanno buoni rapporti… Capitolo portiere: Sorrentino è sempre un nome buono, Lobont l’alternativa. Intanto l’unico nome nuovo che Spalletti già ha a disposizione è Guberti. «Un ragazzo di prospettive e va visto nella dimensione attuale».