Di seguito, l’intervista di James Pallotta rilasciata ai microfoni di Roma Channel:
Amo l’Italia, sono venuto molte volte. Purtroppo lavoro troppo e non ho mai tempo di stare con la mia famiglia italiana. La famiglia di mio padre ha origini romane e quella di mia madre di Bari. Io mi considero al 100% italiano prima che americano ed i miei figli la pensano come me. La prima impressione: non mi ero reso di quanto fosse straordinaria questa struttura. E non conoscevo lo staff tecnico che lo è altrettanto. L’allenatore con Franco, Walter e tutti quanti sono straordinari e fanno un lavoro di primo livello. Sono ancora più entusiasta di prima. Appena tornerò a Boston parlerò con i miei soci, gli racconterò tutto e gli consiglierò di venire a vedere le stesse cose che ho visto io. Sono più felice adesso dei momenti in cui si è parlato per la prima volta di diventare proprietari della Roma. La Roma per me non è un investimento, questa è un’occasione per creare qualcosa di speciale, come quando entrai nei Celtics. E’ una questione di cuore, perchè se la Roma farà bene non cambierà la mia vita, o quella dei miei soci, a livello finanziario. E’ la voglia di avere una Roma al top del Mondo calcistico. Questo è quello che merita la Roma.
Sullo staff:
Sapevo già che fosse di livello altissimo, ma ho notato un grande gruppo di talenti: lo si nota vedendo gli allenamenti e parlando con Walter, cercando di prendergli qualche sigaretta (in questo senso il Fumante è molto avaro). Mi piace moltissimo quello che stiamo vedendo, quello che Luis sta facendo. Se la proprietà sarà brava quanto lo staff tecnico, saremo una grande squadra per lungo tempo.
Obiettivi della Roma:
Non spetta a me parlare di calcio, non ho neanche lontanamente le competenze del nostro staff tecnico. Il nostro obiettivo è quello di fornire tutte le risorse necessarie a Franco e agli altri per avere una grande squadra per lungo tempo. Non sta a me dire entro quanto vinceremo, noi dobbiamo fornire lo risorse allo staff manageriale: poi dovremo solo aspettare, per stare dove meritiamo.
Totti: leggenda, ma anche brand internazionale. Novità su marketing, comunicazione e merchandising?
Nei prossimi mesi annunceremo le nostre mosse: per ora c’è solo un piano generale. Mark Pannes, Sean Barror ed altri hanno lavorato a questo piano con me e con gli altri partners. Il Brand Roma è il meno sfruttato al Mondo: noi abbiamo Roma, prima di tutto (ride). Roma è meglio di qualsiasi altra città, sono molto alte le possibilità di far fruttare questo marchio. Abbiamo in cantiere anche un tour negli States la prossima estate: vogliamo fare una tournèè come mai è stata fatta prima. Ci saranno anche altri annunci, ma è presto ora. Meglio riusciremo in queste cose, più risorse avrà la squadra.
Su Totti e De Rossi:
Credo che De Rossi abbia firmato il contratto nella breve conversazione che abbiamo tenuto (ride). Vederli giocare è una cosa, ma parlandogli che sono persone di gran classe, che rappresentano Roma davvero molto bene e per questo vogliamo tenerli con noi il più a lungo possibile. Per me sono la Roma.
Sul lavoro del management:
Se fosse baseball, saremmo solo al primo inning. Noi lanceremo il brand, miglioreremo il merchandising, organizzeremo tournée, instaureremo collaborazioni e partnership che annunceremo nei prossimi mesi e che mostreranno alla gente cosa siamo, per ora siamo solo al primo inning.
Su Luis Enrique:
Dal punto di vista tecnico, vogliamo avere il meglio possibile: e crediamo di averlo. La proprietà, noi, dobbiamo solo fornire le risorse, per acquisire quello di cui abbiamo bisogno.
“Tutte le strade portano a Roma”:
Sì, è vero. Mio padre è scomparso due anni fa, proprio questa settimana di due anni fa: era di Roma, mi sarebbe piaciuto se avesse potuto vedere quello che sto facendo. Mia madre naturalmente è felice per questo, la mia famiglia anche, ma mio padre l’avrebbe amato più di qualsiasi altra cosa. Mio padre era un vero italiano, un vero romano”.
James Pallotta chiude con un: FORZA ROMA!
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