È Roma-Cagliari, Luciano Spalletti non sottovaluta l’avversario dopo la striscia positiva della sua squadra, e soprattutto non vuole che lo facciano i suoi giocatori. Perchè, spiega, «la presunzione è il peggior nemico dello sport». Ma il messaggio che il tecnico prima contestato e ora tornato in auge, sulla piazza giallorossa, è anche un altro: è diretto alla società, perchè pensi a chiudere i contratti in scadenza e a rinnovare le strutture del centro sportivo di Trigoria. Ma si parte dal rischio ottimismo per la gara di domani. «Se si usa la parola ‘scioltezzà si corre qualche rischio – ammette Spalletti – Il Cagliari ha gli stessi nostri punti, pensare di prendere sotto gamba queste partite sarebbe sintomo di presunzione, il peggior nemico dello sport». L’avversaria di domani ha vinto diverse partite difficili e soprattutto dopo una partenza in salita ha trovato la sua quadratura, un pò come la Roma. «Allegri ha fatto vedere subito di avere la stoffa per fare questo mestiere – il commento del collega giallorosso – e le insidie ci sono. Loro vengono da una serie di risultati positivi che portano entusiasmo, in più hanno delle qualità individuali, come Acquafresca e lo stesso Daniele Conti che, al contrario del padre – la sottolineatura ironica di Spalletti – sa coprire tutti i ruoli del campo, è diventato un calciatore di livello, importante e quindi pericoloso». Scherza, il tecnico della Roma, facendo riferimento a Bruno Conti con cui lavora, ma delle qualità del figlio Daniele, perno di centrocampo del Cagliari, è davvero convinto; così come della pericolosità dell’avversario di domani. Dopo l’allenamento del pomeriggio il tecnico ha diffuso la lista dei convocati da cui mancano gli annunciati Taddei, Aquilani e Tonetto, infortunati, oltre a Brighi squalificato. Pizarro è a disposizione. «Non è al massimo – spiega Spalletti – ma lui ha delle caratteristiche per cui può sopperire a quei 10 metri di corsa che gli mancano. Dico 10, e non 50». Poi una battuta sulla riapertura alla nazionale da parte di Totti. «Francesco è un ragazzo intelligente e quando sapeva di non poter dare il suo contributo ha fatto un passo indietro, ora che sa di poter allenarsi con continuità si è messo a disposizione». Tornando alla Roma, però, ora l’allenatore sa di poter contare finalmente sui nuovi acquisti. «Menez ha le caratteristiche di Mancini e ora che gioca con più continuità può farle vedere, ma sotto l’aspetto psicologico lui è uno che rende quando le cose vanno bene. Però adesso – aggiunge – non dimentichiamoci di Vucinic, ha fatto due gol col Chelsea che solo un fuoriclasse poteva fare: io spero che nello spogliatoio certi aspetti li vivano in modo diverso di come si fa fuori». «Baptista e Riise – prosegue Spalletti – hanno dato forza alla squadra». Archiviati tutti gli argomenti di strettissima attualità, Spalletti però voluto toccare anche il tasto della programmazione parlando di diverse cose da migliorare. «Il mercato? Io non ne ho mai parlato. A me stanno bene questi che ho, ci sono altre priorità, cose da migliorare che farebbero crescere la squadra. I contratti da rinnovare a quei giocatori che hanno fatto sì che la Roma tornasse a certi livelli, tenere conto di loro prima di pensare di prenderne dei nuovi. Dare forza a coloro che devono far rispettare le regole della società e la capitalizzazione. Va bene lo stadio di proprietà come hanno fatto diverse società straniere, anche se va ad impoverire un eventuale investimento tecnico». «E poi – aggiunge Spalletti – migliorare il centro sportivo, per esempio con una piscina coperta, migliorare le strutture per non dare alibi a nessuno di non rendere perchè non messi nelle migliori condizioni. Dare la possibilità ai tifosi di avere più contatti con la squadra e quindi fare una tribunetta. I nostri tifosi sono qualcosa in più che molte società non hanno, dobbiamo sfruttare anche questo. Bisogna progettare e programmare per poter competere con club più potenti di noi».