Lazio batte Milan 2-1 dopo i tempi supplementari (0-0 pt; 1-1; 1-2) e si qualifica ai quarti di Coppa Italia. MILAN (4-3-2-1): Dida 7, Antonini 6 (32′ st Jankulovski sv), Senderos 5.5, Kaladze 6, Favalli 5, Seedorf 6 (26′ st Zambrotta 5), Emerson 5.5, Flamini 5.5, Kakà 5, Ronaldinho 6.5, Shevchenko 6 (40′ st Cardacio sv). (16 Kalac, 36 Darmian, 3 Maldini, 51 Strasser). All.: Ancelotti 6. LAZIO (4-3-3): Muslera 5.5, De Silvestri 6.5, Rozehnal 6.5, Diakitè 6, Kolarov 6.5, Dabo 5.5 (40′ st Mauri sv), Ledesma 6, Lichtsteiner 6.5 (42′ pt Meghni 6) Foggia 6, Pandev 7, Rocchi 5.5 (28′ st Zarate 6.5). (1 Carrizo, 25 Cribari, 5 Brocchi, 7 Belleri). All.: Rossi 7. Arbitro: Ayroldi 6. Reti: nel st 32′ Shevchenko, 43′ Zarate (rigore); nel pts 3′ Pandev Angoli: 8-4 per la Lazio Recupero: 3′ e 4′ Ammoniti: Kaladze, Rozehnal, Diakite, Zarate e Cardacio, gioco falloso. Espulsi: Emerson per doppia ammonizione Spettatori: 3.900. *** I GOL: – 32′ st: Shevchenko palla al piede sulla tre quarti raggiunge il vertice dell’area di rigore e dal vertice destro con un diagonale sinistro supera Muslera. – 43′: Pandev viene atterrato da Favalli e l’arbitro fischia la massima punizione. Zarate tira e segna spiazzando Dida. – 3′ pts: su un primo tiro di Zarate nel cuore dell’area di rigore, Dida respinge, di nuovo tenta Zarate, respinge Sendero sulla linea, quindi definitiva chiusura di Pandev sotto la traversa.
COMMENTO Una Lazio che non finisce mai batte il Milan nei supplementari (2-1) dopo essere andata sotto, vola nei quarti di Coppa Italia ed esce dalla crisi cominciata con il derby. Un successo meritato per il maggior volume di gioco espresso, le tante occasioni create e la maggiore convinzione. E pensare che fino a tre minuti dal 90′ il passaggio del turno era tutto nelle mani della squadra di Ancelotti, in dieci per l’espulsione di Emerson ma in vantaggio grazie a un gran gol di Shevchenko (unico lampo dell’ucraino in una partita per il resto anonima) e ai diversi miracoli di Dida. Che però non ha potuto nulla sul rigore di Zarate al 43′ della ripresa e sulla botta sotto la traversa di Pandev all’inizio del primo tempo supplementare. Delio Rossi aveva chiesto ai suoi una reazione per mettersi alle spalle il momento nero in campionato, dove nelle ultime tre partite ha raccolto un punto e segnato solo un gol, e la risposta non poteva essere più convincente. Un successo in casa del Milan, come non succedeva da quasi venti anni, e segnando due gol, tanti in trasferta la Lazio non ne segnava da oltre un mese, dal successo col Chievo. Se a questo si aggiunge anche il ritorno al gol di Zarate, entrato in campo nella ripresa al posto di un Rocchi tutt’altro che polemico nell’uscita, e, cosa più importante, la prestazione più che convincente della squadra, allora il tecnico biancoceleste può guardare al futuro con ottimismo. Non può fare lo stesso Ancelotti. A parte un ritrovato Dida, il migliore tra i rossoneri, e qualche lampo di Ronaldinho, il Milan ha deluso completamente. Si è trovato in vantaggio quasi per caso, dopo oltre un’ora passata a giocare con lentezza e poche idee, ma non è riuscito a difendere il tesoro, ha avuto un sussulto di orgoglio dopo l’uno-due biancoceleste, poi si è spento definitivamente e ha rischiato di prendere pure il terzo. È vero che la squadra è stata ampiamente rivista da Ancelotti ma dall’altra parte Rossi ha fatto lo stesso. Rispetto a Palermo il tecnico rossonero conferma solo Flamini, Seedorf e Ronaldinho, con quest’ultimo insieme a Kakà alle spalle di Shevchenko. Nella Lazio sono sette i volti nuovi. Tra questi l’ex rossonero Foggia, che con Pandev e Lichtsteiner completa il tridente alle spalle di Rocchi. Il 4-2-3-1 che tante gioie ha regalato ai «cugini» della Roma dà subito risposte confortanti a Rossi. Grazie anche alla maggiore convinzione dei suoi, specie nei rientri degli esterni di centrocampo, il Milan viene controllato senza eccessivi affanni. La squadra di Ancelotti si fa vedere per prima al 19′, quando Ronaldinho mette Shevchenko davanti a Muslera ma l’ucraino ancora una volta dimostra di non essere più quello di un tempo e si fa respingere la conclusione. La manovra rossonera sembra troppo lenta per scardinare il fortino della Lazio, che imprime maggiore velocità nel gioco rispetto agli avversari e le occasioni non tardano ad arrivare. Al 24′ finisce di poco fuori una conclusione di Lichtsteiner e al 35′ Dida respinge un’insidiosa punizione di Kolarov. Al 42′ Rossi è costretto a cambiare l’infortunato Lichtsteiner con Meghni e all’ultimo secondo Dida nega il gol a Pandev. Il portiere brasiliano si ripete al 9′ della ripresa allungandosi su una girata del macedone. Il Milan continua a giocare con eccessiva lentezza e al 21′ resta in dieci: Emerson entra in ritardo su Ledesma, secondo giallo e via negli spogliatoi. Sulla successiva punizione serve un altro miracolo di Dida per impedire a Kolarov di fare centro da oltre venticinque metri. Poco dopo Ronaldinho rischia di fare la stessa fine di Emerson, ma nè Ayroldi nè i suoi assistenti si accorgono della gomitata che il brasiliano rifila a Rozehnal. Ma proprio nel momento migliore della Lazio, Shevchenko si inventa un gran gol di sinistro beffando Muslera sull’angolo più lontano. La squadra di Rossi non ci sta e al 43′ arriva al giusto pareggio: Favalli mette giù Pandev in area e il neo entrato Zarate batte l’immobile Dida dal dischetto. Il primo tempo supplementare si apre col gol di Pandev: Dida si deve piegare dopo un altro miracolo sul macedone e il salvataggio di Senderos su Zarate. Tre minuti dopo Ronaldinho centra il palo su punizione ma la reazione del Milan si esaurisce qui. L’appuntamento con il riscatto è fissato a domenica, quando a San Siro farà visita il Catania. Sabato invece all’Olimpico arriva l’Inter capolista e una Lazio così può seriamente pensare allo scherzetto.