Roma e Milan, una sfida che negli ultimi anni è stata ammorbidita, normalizzata, quasi anestetizzata. Una delle più grandi sfide degli anni 2000, a livello di campo ed a livello ideologico, negli ultimi 4 anni era diventata una pura formalità, una sfida quasi tra amici, tra club alleati, tra la santa alleanza formata da Rosella Sensi e Galliani. Ma nel passato non era cosi, non è mai stato cosi. La sfida tra rossoneri e giallorossi è stato il riassunto delle grandi battaglie tra le realtà emergenti del calcio contro i poteri forti del nord.
Con l’inizio del nuovo secolo si stava assottigliando sempre di più la differenza tra il Milan e la Roma e, per alcune stagioni, furono proprio i giallorossi a mandare in campo una formazione di gran lunga più forte del Milan. La Roma di Franco Sensi non voleva più essere schiava dei poteri forti impersonati allora da Luciano Moggi (Juventus) e da Adriano Galliani (Milan).
Molto accesa fu la sfida tra Sensi e Galliani per l’assegnazione della carica di presidente di Lega. Una rivalità che spesso e volentieri sfociava in risse vere e proprie condite da insulti e offese. Quando Adriano Galliani diventò presidente di Lega nel 2002, battendo proprio Franco Sensi per una manciata di voti (tra l’ altro poco puliti) i toni della vicenda si accesero sempre di più. L’indimenticato presidente lo ricordava sempre come un truffatore, una persona poco pulita ed inadatta a guidare la Serie A, oltre ad avere sulle spalle un grande conflitto di interesse essendo sia amministratore delegato del Milan che presidente di Lega.
L’ex presidente definiva sempre il Milan, insieme alla Juventus, come i club “Che hanno fatto male alla Roma” ed era solito combattere le sue battaglie insieme al suo braccio destro: Franco Baldini (celebri furono le molte occasioni dove Franco accompagnava a braccetto Sensi).
Lo stesso Baldini, una volta fiutata la nuova politica societaria di “redenzione” di Rosella Sensi, si dimise per non tradire gli ideali per cui Sensi e la Roma tutta, tifosi compresi, avevano combattuto per anni ed anni. L’astio non è mai stato sopito ed i falsi sorrisi intercorsi tra la figlia del presidente e Galliani hanno sempre fatto arrabbiare i tanti tifosi giallorossi.
Adesso Baldini impersonifica il ritorno a quelle antiche sfide, a quel voler primeggiare della Roma su tutti, non solo sui più deboli a favore del Milan o della Juventus. Molti anni sono passati da allora, il sistema è stato smascherato ed alcune delle colonne portanti sono crollate: la Juventus è una società rifondata, il Milan attualmente non sembra aver motivi di rivalsa sulla Roma.
Ma il fuoco è sempre ardente sotto la cenere: una dimostrazione furono i fischi dei tifosi della Roma, allo stesso Adriano Galliani, durante il funerale di Sensi. Uno scempio per chi vede da fuori la realtà giallorossa, un atto dovuto per chi, con quei fischi di disapprovazione, ha voluto rendere l’ultimo omaggio al grande presidente. Sicuramente lui non avrebbe disapprovato.
Questa non è una partita qualunque e non lo è mai stata. E’ Roma-Milan, è una sfida tra due mondi opposti e, soprattuto con il ritorno di Baldini, da qualche giorno lo è ancora di più.