«La gara con il Lione ci potrà dare ancora speranze». Ma Cesare Prandelli sa che la condizione indispensabile perchè ciò avvenga è che la Fiorentina centri la sua prima vittoria in questa Champions League. I viola non potranno concedersi un’altra sconfitta, dopo quella rimediata in Germania dal Bayern Monaco, nè l’ennesimo pareggio, dopo i tre collezionati fin qui. «Sappiamo che è una partita delicata- dice il tecnico- C’è grandissima voglia di fare una importante partita e di vincere. E ancora una volta, ai tifosi della Fiorentina chiedo entusiasmo, partecipazione e voglia di stare con la squadra come hanno sempre fatto. E di stimolarci». Nel successo per 4-2 in rimonta sull’Udinese sabato scorso, Prandelli ha potuto sperimentare quale sia l’impatto emotivo dell’appoggio del pubblico viola sulla squadra. Contro i friulani, la curva Fiesole ha duramente contestato Mutu e compagni alla fine del primo tempo (quando erano sotto di un gol), facendone così esplodere la reazione devastante nella ripresa. «In questi tre anni abbiamo sempre dimostrato di avere grandi reazioni. Quello che ci è mancato quest’anno è la reazione dopo avere preso un gol. Passiamo dei minuti in cui siamo frastornati. I giocatori più rappresentativi ci possono dare una mano sotto questo punto di vista, ma poi è la squadra che ne esce nel suo complesso. Dobbiamo lavorare molto sotto il punto di vista psicologico perchè in una gara ci sta di subire ma non così tanto. Devi riuscire a rimettere la testa a posto e ricominciare a giocare». In Europa, però, il discorso potrebbe essere leggermente diverso, visto che la Fiorentina ha decisamente meno esperienza rispetto alle altre contendenti. E lo ha dimostrato fin dall’inizio, con la rimonta subita a Lione: «Le polemiche ce le siamo dimenticate. Ogni gara ha una sua storia e vogliamo scrivere la storia di questo match, con la voglia e la determinazione giuste per vincere la partita. Qualsiasi esperienza diretta in queste competizioni serve molto per acquisire consapevolezza e non ripetere gli errori commessi. Abbiamo dimostrato che se abbiamo attenzione possiamo giocare grandi partite anche contro formazioni del calibro di Bayern e Lione. Dobbiamo stare attenti a non concedere ripartenze pericolose a questo tipo di squadre». Qualche rimpianto però rimane per i troppi punti persi per strada, a partire dal primo pareggio in Francia, dove i sette volte campioni in carica rimontarono la doppietta di Gilardino grazie a un paio di episodi dubbi: «In quelle situazioni il tecnico non fa nulla. È l’arbitro che deve decidere in un certo tipo di situazioni. Ora bisogna pensare a come i francesi affronteranno la gara. Leggendo le loro dichiarazioni vogliono ripartire in profondità, cercheranno quindi di aspettare un nostro errore. Ci vorrà un buon possesso palla da parte nostra e dipenderà dal nostro atteggiamento e dalla nostra voglia di vincere quello che riusciremo a fare in concreto». Per quanto riguarda la formazione viola, invece, «Donadel molto probabilmente non ci sarà dopo l’infortunio di sabato, mentre per Jovetic dobbiamo aspettare». In campo, comunque, dovrebbe scendere la formazione tipo, con il tridente Mutu-Gilardino-Santana e il centrocampo a tre Montolivo-Melo-Kuzmanovic. Ballottaggio in difesa sulla destra tra Zauri (in vantaggio) e Comotto. Sulla sinistra, invece, ci sarà ancora Vargas, con la coppia Gamberini-Dainelli al centro.