ROMA, 20 NOV – C’è un nuovo Lippi alla guida della nazionale italiana di calcio, e non è solo questione del mandato bis. Il commissario tecnico arrivato alla Coppa del Mondo a forza di ruggiti – anche per scacciare i fantasmi di calciopoli – appare oggi un uomo diverso: le braccia perennemente conserte, la serenità come compagna di viaggio, mai uno scarto di impazienza. Con saggezza zen, costruisce la sua Italia «mattoncino dopo mattoncino», forte di un girone di qualificazione tutto sommato morbido, e intanto sta per avviare l’operazione Sudafrica. L’avvicinamento al Mondiale 2010 comincerà in questo fine settimana. La delegazione della Federcalcio, con il vice di Lippi Narciso Pezzotti, è in partenza per Johannesburg, dove sabato si svolgerà il sorteggio della Confederation Cup: Italia, Brasile, Spagna, Iraq, Nuova Zelanda, Usa, Sudafrica ed Egitto si ritroveranno in quattro città sudafricane dal 14 al 28 giugno del prossimo anno. Sarà un test per gli stadi, la sicurezza (la situazione più delicata), la logistica: e anche il Club Italia prenderà le misure del torneo, visitando ritiri e testando i collegamenti di quel pre-torneo che sarà un vero tour de force, con una partita ogni tre giorni. Prima della Confederation (il cui montepremi globale è di 12 milioni di euro), gli azzurri sono attesi dall’amichevole del 10 febbraio a Londra contro il Brasile; dal doppio impegno di qualificazione contro Montenegro (Pogdorica)e Irlanda del Trap (Roma) tra 28 marzo e 1ø aprile; e poi da due amichevoli prima della Confederation, il 6 e il 10 giugno. La seconda sarà molto probabilmente già in Sudafrica, per la prima Lippi intende affidarsi a una nazionale completamente sperimentale, da cui trarre qualche indicazione per completare il gruppo che sta costruendo. I 30 giocatori sui quali il ct sta lavorando sono individuati. Rossi fa parte del gruppo, la quota di cinque o sei partite citate ieri da Lippi come indispensabili per alleggerire il peso della maglia azzurra si raggiungerà già nel 2009, salvo imprevisti. Montolivo è sotto esame. Resta poi la questione Amauri, al quale Toni ieri ha inviato un messaggio di distensione: «Ben venga, se vuole». Argomento sul quale Lippi ha preferito glissare, con eleganza. E senza perdere la pazienza.