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7 punti in 7 partite come nella stagione 95-96, finiti poi al 5° posto, il precedente non è di buon auspicio ma questa Roma malata, va curata da chi di competenza nell’immadiatezza, senza perdere ancora del tempo perché 4 sconfitte in 7 partite sono tantissime e se guardi la classifica finale dello scorso campionato in 38 partite sono state solo 4.
Un dato preoccupante che allontana quasi definitivamente le nostre speranze di vertice, che invita tutti ma proprio tutti ad un bagno di umiltà, i calciatori in primis devono iniziare a capire che quella stoffa che indossano è storica, è magica ed in quanto tale va onorata e difesa sempre perché puoi anche perdere come domenica (spero mai piu) senza dimenticare che è la nostra pelle, è il nostro sacrificio (pensate che ogni partita all’olimpico macino 1200 km) e dietro c’è la nostra storia di essere amanti della Roma, abbandoniamo famiglie,mogli, fidanzate, amici, e ci basta essere ricompensati dai goal e dalle vittorie, non esistono soldi per pagare la nostra fede e i veri Romanisti lo hanno dimostrato all’Italia pallonara domenica sera, quale tifoseria sul 4 a 0 e dico sul 4a 0 in casa avrebbe avuto la forza mischiata con il coraggio e la rabbia di incitare, quasi di ringraziare questo gruppo, Spalletti compreso, di aver fatto tanto ed alla luce di quanto offerto ultimamente si avvia sul viale del tramonto.
Cosi come quella sera di maggio del 1985 quando il Bayern espugnò l’olimpico ed i tedeschi non credevano che i Romani erano cosi: belli, rugantini, sciampagnoni, amorevoli, encomiabili, commoventi, invidiabili da tutti ed invidiati da tanti, signori questa è la Sud e non esiste cosa piu grande al mondo.