Partono i lavori della Commissione per il futuro di Roma Capitale, insediata nella mattinata di lunedì 13, con l’obiettivo, secondo le parole del suo presidente Antonio Marzano, di «rendere Roma città più competitiva, più coesa e con una migliore qualità della vita».
Formata da 49 membri e 19 collaboratori tecnico-istituzionali, alcuni provenienti da Censis ed Eurispes, la commissione, sempre secondo le dichiarazioni di Marzano, cercherà di «perseguire la massima valorizzazione possibile dei punti di forza della città e al tempo stesso contenere gli effetti degli elementi di criticità».
Nonostante il centro storico di Roma, infatti, sia stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, vi sono profonde problematiche ancora da risolvere che rendono la capitale una metropoli poco vivibile. Ad esempio i problemi della mobilità, dei parcheggi e di efficienti collegamenti con i comuni limitrofi, della sicurezza stradale, dell’acqua, dei rifiuti e dell’edilizia sociale.
I 49 membri, tra cui 7 donne, provengono da ambienti eterogenei, dall’imprenditoria all’università alla cultura al mondo delle comunicazioni. Fanno parte della squadra, tra gli altri, Luigi Abete (Unione industriali Roma), Roberto Bernabei (Policlinico Gemelli), Antonio Cicchetti (Università Cattolica Sacro Cuore), la stilista Laura Biagiotti e il regista Pupi Avati.
La commissione, che si riunirà una volta al mese in seduta plenaria, è articolata in 6 sotto-commissioni tematiche : Economia e imprese; Servizi, territorio e infrastrutture; Demografia, integrazione e coesione sociale; Cultura, archeologia e turismo; Sport, spettacolo e moda; Innovazione, telecomunicazioni e sviluppo sostenibile.
L’obiettivo è di presentare entro marzo 2009 una relazione, che in seguito sarà sottoposta al giudizio della giunta e del consiglio comunale al fine di essere inserita all’interno del piano strategico di sviluppo nella discussione del Documento di programmazione finanziaria a giugno.
Il sindaco Gianni Alemanno ha voluto rassicurare del carattere totalmente gratuito dell’operazione, sostenendo che «non sarà un carrozzone che peserà sulle spalle dei cittadini», ma anzi definisce il contributo dei commissari come un «atto di volontariato». Ha poi affermato che l’esperienza dell’organismo avrà un termine e che «tra le proposte potrà esserci la creazione di un comitato strategico che affiancherà il sindaco in modo più istituzionale».
(fonte: Roma Sette)