Alla fine della partita, ieri sera, non mi sono arrabbiato come le altre volte, tantomeno sono rimasto sorpreso da questa brutta figura. Il motivo è chiaro: siamo soliti fallire tutti gli appuntamenti importanti, quando c’è da giocarsi qualcosa, quando la posta in palio non sono solo 3 semplici punti. Per questo non sono rimasto amareggiato come al solito. Consideriamo che in pochi mesi abbiamo perso trofei per colpa nostra, regalando partite agli avversari: vedi Roma-Sampdoria (anche se in realtà lo Scudetto l’abbiam perso esattamente come lo stiamo perdendo quest’anno), la finale di Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. Tre trofei non sono pochi, considerando che l’abbiam persi nel giro di pochissimo tempo. E’ un peccato che non riusciamo a segnare con le piccole e che abbiamo le scelte quasi obbligate in attacco, ma questo è anche il risultato di alcuni errori fatti sul mercato…dissi prima dell’apertura del mercato (come anche il mio collega Mauro Spaziani, d’altronde) che alla Roma serviva un’altra punta. Ieri non avevamo attaccanti di riserva, considerando le partenze di Okaka e Baptista, considerando che Adriano ne gioca una e quattro no (e che tornerà disponibile, minimo, dopo l’ultima settimana di Febbraio) e considerando che Totti, purtroppo, non è più in condizione di giocare troppe partite. Pronti, partenza e via eravamo al livello di Inter e Milan, ma dopo questo mercato mi sembra piuttosto evidente che siamo rimasti un gradino indietro, considerando il mercato delle due milanesi. Di come mi muoverei con lo zio Thom, ne parlerò in un altro articolo, ora mi limito a dire una cosa: è facile, fin troppo, fare rinnovi di 3-4 anni, sapendo che te ne vai la stagione dopo. Tornando al discorso campionato: vedo troppo disfattismo, soprattutto dopo la partita sbagliata. Bisogna scandalizzarsi per il quasi nullo bottino raccolto nelle prime quattro giornate d’andata…non dopo aver perso contro l’Inter.
Ave atque vale.