Il primo pensiero dopo l’estenuante tam tam di ieri pomeriggio che ha visto aprire un nuovo orizzonte per il futuro tecnico-sportivo della As Roma. Un fatto è chiaro, anzi chiarissimo: la Roma non è più di proprietà della famiglia Sensi. Questa è la principale deduzione di una questione che è ancora all’inzio di un percorso che ci accompagnerà per mesi (o per anni). L’attuale dirigenza capeggiata da Rosella Sensi ha ottenuto il “mandato” di continuare a gestire le sorti della As Roma fin quando non verrà definitivamente ceduta ad un compratore serio e che abbia i soldi necessari per una società di calcio che ha un valore che oscilla tra i 200 e 250 milioni. La proprietà della Roma di fatto è passata di mano. Il 67 per cento della famiglia Sensi è il tesoro che Unicredit utilizzerà per rientrare da un gap economico che negli anni era salito alle stelle. Queste in parole povere sono i dati che tutti conosciamo da anni e per i quali abbiamo cercato di capire se il futuro della nostra Roma venisse adombrato. I Sensi sono stati capaci con tutti gli errori, le debolezze, le mancanze, di creare una società che ha tantissimo mercato: basti pensare che Unicredit ha chiuso l’immensa pratica di Italpetroli principalmente grazie alla As Roma. Non è un fatto di poco conto anzi testimonia in maniera inequivocabile di quanto buono sia stato fino ad oggi l’operato dei Sensi in seno alla gestione sportiva della As Roma. Solo per questo un grazie va speso senza neanche pensarci su un paio di secondi. Con amore, con passione la as Roma oltre i confini.