Rassegna Stampa – Gazzetta dello Sport – Julio Baptista non ci casca, mica come Felipe Melo. Al bianconero, la scorsa settimana, era scappato di bocca: «Nella scorsa stagione alla Juventus molte cose non sono andate: qui nel Brasile invece sì che c’è allegria, sì che ti aiutano quando serve». La società non aveva gradito, Delneri neppure. Roma? Julio Baptista sorride, non aveva la risposta pronta ma fa lo stesso: «La mia prima stagione a Roma era stata più che positiva: avevo giocato tanto e anche bene, avevo segnato abbastanza, insomma ero soddisfatto. L’anno scorso è arrivato un altro allenatore (non fa mai il nome di Claudio Ranieri, ndr) e le cose sono cambiate: anzitutto perché è cambiata la sua filosofia di calcio, per la quale non mi considerava adatto. Succede, anzi in Europa è una cosa normale. Quello che conta, per me, è che quello che è successo nei mesi scorsi non abbia penalizzato il lavoro che ho fatto in precedenza: infatti oggi sono qui, con il Brasile, al Mondiale».
E dopo? Anche qui Baptista non si espone. «Non so se rimarrò, vedremo al termine della rassegna iridata». Se arriveranno offerte soddisfacenti, per lui e per il club. Da Roma, nemmeno Bruno Conti si scompone. «Normale che chi ha giocato meno come Julio sia insoddisfatto». Pronto per giocare Intanto, la Bestia aspetta il suo spazio in Nazionale. Sa di essere la prima alternativa a Kakà, praticamente un intoccabile, sa che Dunga al posto dell’ex milanista ha schierato e potrebbe schierare anche Robinho, ma non si scompone: «Quella contro la Costa d’Avorio per noi sarà la partita più difficile del girone. La voglia di debuttare c’è, credo sia quello che passa per la testa di ognuno di noi, ma che si giochi o no, l’importante è essere preparati a farlo. E quando Dunga avrà bisogno, mi troverà pronto».