Rassegna Stampa – Gazzetta dello Sport – Evviva, arrivano gli euro. Circa venti milioni da Wind, addirittura cinquanta dalla Kappa. La notizia ha entusiasmato i tifosi: finalmente anche noi abbiamo il nostro tesoretto — il ragionamento che è scattato automatico —, ora possiamo sognare. «Ma quale Adriano, compriamo Torres», avrà pensato qualcuno.
Nuovi ricchi? Alt. Ragioniamo. I circa 70 milioni garantiti dagli sponsor vanno spalmati lungo sette stagioni. Solitamente, contratti di questo tipo servono a ottenere finanziamenti dalle banche. Non nella situazione della Roma, però, dove i rischi e le incertezze sono troppo alti per ottenere anticipi dagli istituti di credito. La Roma non ha una proprietà in grado di aumentare il capitale sociale (l’assegno che ogni sei mesi stacca Moratti, per esempio), quindi al termine di ogni stagione i ricavi devono coprire i costi. Questo è l’autofinanziamento: quello che incassi copre quello che spendi. E quello che avanza, quando avanza, va accantonato per coprire quei rischi di cui parlavamo.
Quanto ha incassato e speso la Roma nella scorsa stagione? Nell’ultimo bilancio annuale, riferito alla stagione 2008-09 (con la Champions), i ricavi consolidati erano 160,9 milioni e i costi 147,5. Nell’ultimasemestrale, che copre la prima parte della stagione 2009-10 (senza Champions), i numeri sono diversi: ricavi per 61,4, costi per 72,3. Non aveva tutti i torti Pradè, quando dopo la cessione per 20 milioni di Aquilani, disse: «Con questi ci paghiamo gli stipendi».
Tesorino: E la prossima stagione, a naso, non sarà diversa. Wind pagherà 5,1 milioni, solo centomila euro in più dell’ultimo contratto. E la Kappa, che nel 2017 sborserà 8,1 milioni, il prossimo anno ne tirerà fuori «solo» 6, uno in meno di quanto ha pagato per la stagione scorsa. D’accordo, la Roma riavrà i soldi della Champions (circa 25 milioni se passerà il girone), ma ne avrà qualcuno in meno dai diritti tv, tornati alla gestione collettiva. E il monte ingaggi resterà sugli stessi livelli, almeno le ultime operazioni (vedi Adriano) vanno in questa direzione. Dunque? Il tesoretto non esiste, tutt’al più possiamo definirlo un tesorino. Torres resta un sogno proibito, con Adriano è già andata di lusso.
Attesa: Poi, ci sono i debiti di Italpetroli. Il 23 giugno è vicino, i legali sono in contatto, sul tavolo l’ultima proposta di UniCredit, che prevede pure il passaggio della Roma. Anche revisori e sindaci di Italpetroli aspettano l’esito delle trattative per firmare e approvare il bilancio. Oggi consegneranno una relazione tecnica. L’aria che tira è sempre questa.