Rassegna Stampa – Libero – L’esordio si avvicina, Marcello Lippi, “maledetto toscano”, invece di essere più teso si rilassa, ritrova il sorriso e soprattutto Daniele De Rossi, pedina indispensabile nella sua Italia. Concede poco a cronisti e fotografi, il ct, giusto i quindici minuti di riscaldamento atletico; poi, come previsto, i cancelli del Southdowns College si chiudono e lgli azzurri riprendono a lavorare “al buio” per preparare l’esordio domani con il Paraguay (ore 20.30 Città del Capo).
Ma l’ultimo allenamento della nazionale, prima della partenza per Cape Town, prevista oggi, si è svolto esattamente secondo i piani preparati da Lippi. Venerdì De Rossi aveva saltato, unico tra i giocatori a parte Pirlo, la partitella contro una selezione locale per un affaticamento al polpaccio destro. Ieri è tornato regolarmente al suo posto, in mediana, dove dovrebbe trovarsi di fianco il viola Montolivo. Perché l’orientamento di Lippi sembra proprio quello di confermare il 4-2-3-1 provato negli ultimi giorni, arroccando la difesa (solo Maggio dovrebbe avere la licenza di “uccidere”, spingendo in avanti), impostando un centrocampo più possibile di testa e contenimento, affidandosi poi all’eclettismo di Marchisio, perno intorno al quale Pepe (apparso in gran forma) e Iaquinta, dovrebbero girare per formare un tridente con Gilardino.
GUAI SUPERATI
Resta ancora fuori il milanista Andrea Pirlo, ma il recupero programmato per la terza gara del girone, (con la Slovacchia, il 24 giugno) procede a gonfie vele. Segnale probante ne è il biglietto di ritorno consegnato ad Andrea Cossu. Il fantasista del Cagliari ha lasciato stasera il ritiro della nazionale e per tornare in Sardegna. Il giocatore era rimasto aggregato alla comitiva azzurra a puro scopo cautelativo visto il guaio di Pirlo, ma i consulti medici e fisioterapici hanno sciolto ogni dubbio: Cossu non «Credo di sì. Sono rimasti in 4 rispetto a due Mondiali fa: Santa Cruz, all’epoca al Bayern Monaco, il portiere Villar, il difensore centrale Caceres e l’esterno destro Bonet». L’atalantino Barreto è l’unico a giocare nel campionato italiano «Il più pericoloso è il suo quasi omonimo Barserve più; aveva chiesto di rimanere, poi però in un secondo momento ha deciso di volare accanto alla moglie che ha da poco partorito.
Per chi rimane, invece, la testa è solo al Paraguay, anche se un tranquillo e motivato Giampaolo Pazzini, contro ogni logica scaramantica, guarda già al futuro, e confessa che, una volta passato il turno, preferirebbe evitare l’Inghilterra: «È una squadra molto quadrata e con giocatori molto forti». Un pensierino lo riserva pure alle sue caviglie; il difensore che il “Pazzo” spera di non trovarsi di fronte è Lucio. «È un giocatore un po’ particolare e preferisco evitarlo, con lui ho dei precedenti».
Riguardo ai compagni di squadra si augura che questo sia il Mondiale proprio di De Rossi: «Dopo le tante critiche che ha subito quattro anni fa, spero dimostri ancora una volta tutto il suo valore».
STELLE
Perché secondo il bomber di campioni ce ne sono, accanto a lui, altro che squadra scarsa: «Abbiamo Buffon, Chiellini, Cannavaro, Pirlo, De Rossi; poi ci sono tanti ottimi giocatori e io sono felice di averli con me in squadra. È chiaro che poi in un Mondiale conta il gruppo, questa è una competizione particolare che ti porta a curare ogni dettaglio perché anche un episodio può essere decisivo. Noi abbiamo gruppo e fuoriclasse, e io ho molto fiducia in questa squadra».