Quattro mesi per tornare a giocare, ma a fare la differenza sarà proprio lui e il suo «ginocchio da combattente». All’indomani dall’intervento a Francesco Totti, il professor Pierpaolo Mariani è convinto che il capitano della Roma saprà compiere un altro «miracolo» come quello che due anni fa lo portò in tempi rapidi dalle stampelle al mondiale.
«Ho trovato un ginocchio perfetto, di un combattente – ha detto l’ortopedico ospite di Radio Anch’io Lo sport – a vederlo così non avrei previsto alcuna lesione, perché sia successo l’infortuno senza un contrasto è difficile da dire. Comunque così come ha fatto il recupero miracoloso l’altra volta ora farà lo stesso. Saranno lo staff medico e lui a fare la differenza. Direi che quattro mesi per il recupero è il periodo giusto».
Sull’iter riabilitativo, Mariani ha sottolineato che Totti dovrà «seguire dei protocolli, un impegno fisico che lui già conosce bene». Quanto all’umore del capitano della Roma, resta buono: «È sereno, e anche quando eravamo in sala operatoria mi ha ripetuto Me l’hanno gufata».
L’incidenza dei traumi preoccupa però il mondo del calcio: il dottor Piero Volpi, consulente dell’Aic, ricorda che gli «infortuni sono in aumento costante». Colpa anche della cresciuta «fisicità» dei giocatori, ma soprattutto dai ritmi di gioco. «C’è un filo che lega tutti questi infortuni – dice Volpi – e poi due giocatori su tre si fanno male da soli, proprio come è successo a Totti. Non si può giocare tre volte la settimana, i calciatori si espongono a rischi elevati. La verità è che ora si gioca troppo e ci si allena meno. In questo periodo poi c’è il picco, perché la maggior parte gioca sulla fatica. Così si perde anche lo spettacolo». Volpi auspica che gli «staff medici delle società tornino ad avere un po’ più di autorità per fermare giocatori che sono affaticati». Quanto allo stress da gioco gli esperti non hanno dubbi: «Occorre un osservatorio, una banca dati con tutti i riferimenti. Si deve giocare meno, perché un calcio senza i grandi campioni scende di tono».
Questa tesi trova d’accordo il presidente federale Giancarlo Abete: «Un campionato con meno squadre è ipotizzabile, ma serve il consenso della Lega. certo ora si gioca tanto e il rischio infortuni cresce». E Abete coglie l’occasione per mandare un messaggio a Totti: «Un augurio sincero, perché possa superare questa situazione con la stessa qualità con cui ha superato quella del 2006 dando poi il contributo importante per vincere il mondiale».