All’indomani del fallo che gli è costato un cartellino rosso diretto ai danni di Balotelli, Francesco Totti torna per ben due volte sulla questione nelle pagine del suo blog. Dopo aver sommariamente spiegato i motivi del suo gesto, che rimane comunque sbagliato, lamentando le continue provocazioni del suo avversario, il capitano giallorosso oggi affida la sua tristezza ad un messaggio corto e malinconico.
“Ho sbagliato – sono le parole del numero 10 giallorosso – ma c’è un altro punto di vista triste sulla vicenda“. La “frecciata” è rivolta a tutti gli pseudo amici, prontissimi a cercarlo dopo il gol di Parma, altrettanto pronti a sparire dopo un errore, che lo ha lasciato solo, con gli amici di sempre, quelli veri. Un messaggio che rispecchia la considerazione di chi, forse come sveglio da un brutto sogno, si rende conto amaramente della realtà. E’ vero, Totti ha sbagliato. Nei confronti di chi vede in lui un’icona, nei confronti dello sport che rappresenta. Ma è vero anche che è un uomo, e tutti gli uomini possono sbagliare. E se siamo tanto onesti da puntare il dito contro di lui e il suo errore istintivo, dobbiamo esserlo altrettanto nel condannare gesti meno violenti ma ugualmente antisportivi. Laddove sport significa sano agonismo e competizione, non ci deve essere spazio per la provocazione gratuita, per le strategie deliberate di istigazione allo sbaglio. Non ci si può nascondere dietro la scusante delle strategie comunicative quando si gioca una guerra dei nervi volta al fine di far perdere agli avversari la lucidità.
Non sarà violento, non sarà sanzionabile da cartellini. Una strategia furba, ma pur sempre una strategia fuori dalle regole della competizione calcistica. Che è fatta di pallone, reti ed erba verde. Si chiama gioco del calcio, non guerra. Chi ordina il lancio di una bomba ha le stesse colpe di chi effettivamente la lancia.Su questo dovremmo riflettere, per far tornare questo il campionato più bello del mondo.