Gazzetta dello Sport, M. Cecchini – D. Stoppini
Domanda per cuori giallorossi: basterà avere in campo il capocannoniere della scorsa stagione per sentirsi un po’ meno orfani? Non nascondiamoci, la Roma si avvicina a un derby che – per la prima volta – non vedrà Francesco Totti neppure come speranza per il prossimo futuro. Per l’ex capitano di una generazione, la Stracittadina di oggi sarà la prima della nuova vita, quella da dirigente. Importante, certo, ma volete mettere con la storia? E allora il derby giallorosso finisce per appoggiarsi sulle spalle larghe di Edin Dzeko che, a 31 anni, prova a raccontare al suo popolo una favola diversa. La capacità d’incantare ce l’ha, certificata dai 39 gol realizzati nella scorsa stagione e dai 10 già messi a segno in questa. Il modo migliore, in fondo, per lanciare la sfida a Ciro Immobile, collega cannoniere della Lazio e, da qualche giorno, compagno di malinconie «mondiali». Tutti e due infatti – causa eliminazione delle rispettive nazionali – vedranno «Russia 2018» dalla tv. Ed a pensarci bene, é un vero peccato per tutti i tifosi di calcio.
IL DIGIUNO – Tocca al derby, quindi, rianimare la voglia di gol da parte di Dzeko, che tra l’altro sta vivendo una specie di purgatorio. L’attaccante bosniaco, infatti, non segna in campionato dal primo ottobre (rete al Milan). Da quel momento infatti, ad eccezione della straordinaria doppietta segnata in trasferta a Londra contro il Chelsea, ci sono stati in Serie A 47 giorni di digiuno che motivano la «fame» con cui scenderà in campo oggi all’Olimpico.
LA VOGLIA – La sua voglia di cercare sempre il gol, d’altronde, é resa evidente anche dai numeri. Nell’attuale Serie A, infatti, hanno tentato pi๠conclusioni di Dzeko solo Insigne e Dybala, che ne hanno 57, contro le 56 del bosniaco (e le 49 di Immobili: quarto). Al romanista, perà², va anche un altro (poco invidiabile) primato del campionato, quello dei pali colpiti: 4, contro i 3 di Immobile. Come dire, ancora una volta spalla a spalla.
SPETTACOLO – Certo, il bilancio del bosniaco nei derby é favorevole, grazie alle 2 sconfitte e alle 4 vittorie, ma una di queste, in pratica, é stata amara come un k.o., visto che ha consentito alla Lazio di approdare alla finale di Coppa Italia della scorsa stagione. Bilancio, percià², in virtuale parità . Quanto basta per supporre che anche per lui quello di oggi sarà una Stracittadina diversa dal solito. «Il derby per chi non lo vive é difficile da capire – ha spiegato –. Se vinci per la gente la vita é pi๠bella. Tra l’altro, finalmente le proteste dei tifosi (per le barriere, ndr) sono finite e quindi vivrಠla sfida pi๠calda tra quelle che ho potuto giocare. Finora, disputare partite cosa in uno stadio semivuoto é stato triste». Proprio vero. Ma per la Roma sarebbe ancora pi๠triste perderlo. Anche capitan Totti, dalla tribuna, sarebbe d’accordo.