“Voglio presentarvi il nuovo acquisto della Roma. Sono molto contenta di confermare che il rapporto tra la Roma e Totti è a vita… Siamo convinti che sia un regalo importante per i tifosi che se lo meritano tutto…”. Caro Presidente, il Capitano brilla di luce propria; lo metti ovunque e subito la situazione cambia in meglio.
Lo metti in campo ed è magia; lo ammiri su quel poster affisso al muro di camera tua ed è amore incondizionato; lo scruti camuffato in uno spot pubblicitario ed è supersimpatia; lo ritrovi nel contesto di qualche manifestazione benefica ed è gratitudine; lo riponi sotto l’Albero di Natale ed è “il regalo più grande”, come direbbe Tiziano Ferro.
Figuriamoci se il tifoso non sia in grado di cogliere da solo l’importanza dell’evento. In ogni caso, faccio salva la battuta, perché è carina:“voglio presentarvi il nuovo acquisto della Roma”. Ovviamente si fa per ridere. Perché le battute, tendenzialmente, si fanno per questo. Purtroppo, esiste quel detto secondo cui a pensare male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca.
Tant’è che il mio entusiasmo è immediatamente sopito dall’inopportunità di un’esternazione, secondo me assai antipatica, ancora una volta ascrivibile alla Sua persona: “mi ha fatto restare male che si sia dato per scontato il contratto di Totti. Qui di scontato non c’era nulla, Francesco è un grandissimo campione ed era appetito da molte grandi squadre. Abbiamo fatto un grande sforzo”.
Non metto in dubbio lo sforzo economico e lo apprezzo. Ma il rinnovo del Capitano lo avevo dato legittimamente per scontato e lo ribadisco. Totti appetito da molte grandi squadre è una cosa che non mi riguarda, un problema che non mi pongo. Troppe volte da sostenitore incallito sono sceso a compromessi, pur di non vedere sfumata la mia unica passione, ma Francesco non si discute.
In verità, non credo al rischio concreto di perdere la nostra bandiera; piuttosto, interpreto la frase come un tentativo maldestro di mascherare i limiti della Roma in ottica mercato. Come dire: “al di là di ciò che sembra, qualcosa di molto importante si è fatto”. Il mercato della Roma è caratterizzato dalla ridda di nomi, sventagliati per accattivare, ma allontanati con velocità impressionante, per manifesta inaccessibilità. La sensazione è quella del deja vu. Alla fine ci si abitua. Ma quello che proprio non sopporto è la strumentalizzazione degli eventi, quando sospetto malafede.