«Se non vinco non è un dramma», aveva detto Garrone a poche ore dall’inizio della cerimonia dei Golden Globes: pura scaramanzia, perché dopo la Palma d’Oro a Cannes e il percorso trionfale nei festival di mezza Europa il suo Gomorra sembrava avere le carte in regola per sbancare anche la kermesse di Los Angeles, tradizionale anticamera degli Oscar. Ma le premesse della vigilia, almeno nel suo caso, non sono state rispettate: niente globo d’oro per i camorristi di Gomorra, battuti da un cartone animato israeliano, Valzer con Bashir, dedicato alla guerra in Libano. Sul versante Usa trionfa secondo le previsioni The Millionaire di Danny Boyle, quattro Globes e miglior film. Non si arresta il trend positivo del redivivo Mickey Rourke, Golden Globe come miglior attore per The Wrestler e lanciatissimo nella corsa agli Oscar: «La strada per ritornare a Hollywood è stata molto lunga», ha detto ritirando il primo dei due premi vinti dal film e incassando l’ovazione più lunga della serata. Standing ovation postuma per Heath Ledger, prevedibilmente miglior attore non protagonista nel ruolo del Joker de Il Cavaliere Oscuro: «La sua assenza è una voragine nel cinema del futuro», ha detto il regista Nolan ritirando il premio che, da vivo, a Ledger è sempre sfuggito, «anche se il riconoscimento del valore del suo lavoro gli ha fatto guadagnare un posto nella storia del cinema». Trionfo per Kate Winslet, entrata nel guinness per una clamorosa doppietta di premi, migliore attrice drammatica protagonista e non protagonista per Revolutionary Road e The readers.