Come da copione, arriva la sconfitta ed è tutto da buttare. Lunedì la Roma era in forte crescita, il progetto Roma stava prendendo piede, Luis Enrique ha capito il calcio italiano; oggi: la Roma è in fase involutiva, lo spagnolo sa giocare solo in un modo, il gioco è noioso. Non mi stancherò mai di dire che ci vuole equilibrio, sia nella vittoria che nella sconfitta. La Roma è una squadra di giovani e proprio per questo motivo è incostante e discontinua: ripeto, ancora una volta, che è tremendamente stupido esaltarsi dopo una vittoria e deprimersi dopo una sconfitta; com’è sbagliato aspettarsi che questa squadra non perda più, in questa stagione. Il calcio italiano è senza alcun dubbio mediocre, ma ci sono tattici davvero bravi: hanno avuto problemi con il catenaccio anche allenatori che giocano all’italiana, come Mazzarri e Ranieri. Addirittura la Juventus, squadra che non ha mai perso, ha rischiato e non poco contro il Siena. Il fatto è che ogni partita fa storia a sè: non è più la Serie A di Roma ed Inter di qualche stagione fa, non è più la Serie A della super Juve che vinceva punto e basta, non è più la Serie A in cui c’erano le prime della classe che dove andavano, prendevano punti. Hanno problemi squadre che non devono sviluppare nessuna particolare idea di gioco, squadre con gli stessi giocatori da tempo, come potrebbe non averne la Roma?
A Roma, comunque, ci sono e ci saranno sempre figli e figliastri, ci sono e ci saranno sempre vari capri espiatori: da Josè Angel, a Bojan, a Kjaer, a Rosi, a Greco o ad Osvaldo (ma questo solo all’inizio), anche quando questi giocatori scendono in campo 10′. Trovo oltremodo squallido schiantarsi contro un singolo giocatore, ieri toccava a Kjaer, e farlo in una maniera così violenta. Ci sono commentatori che troppo spesso si scordano di essere lì anche in qualità di giornalisti, ci sono tifosi che non riescono a capire che il problema di molti giocatori in campo è attitudinale e quindi continuano a massacrare quest’ultimi senza pensare che sarà sempre peggio. Josè Angel era una mina vagante fino all’espulsione con il Cagliari, dopodichè si è impaurito ed è rimasto dietro (anche se, devo dire, la sua fase difensiva è notevolmente migliorata); Kjaer ha cominciato ad impaurirsi dopo l’espulsione contro la Lazio. Ieri è mancata TUTTA la Roma, che ha creato poco e niente anche con Juan, che ha sbagliato tanto in difesa anche con Juan e quindi senza Kjaer. Ieri è mancato tutto l’attacco della Roma: Borini ha provato diecimila colpi di tacco, Lamela continua a non svegliarsi, Totti sembrava il fratello lento e scarso, Bojan è stato ingabbiato subito, Osvaldo è riuscito a toccare solo un pallone. Perchè è successo? Perchè non c’era filtro a centrocampo. L’unico centrocampista in grado di farlo era Viviani, dal momento in cui Pjanic gioca praticamente da trequartista (ma sempre, solo che con Gago e De Rossi non si nota) e dal momento in cui Simplicio ha smesso di giocare qualche settimana fa. Cercare il colpevole è quanto di più patetico esista, oggi.
La Roma è forte, ha giocatori di qualità, che però devono trovare continuità. Se anche solo Pjanic dovesse girare bene tutte le partite, ieri non è successo, vedrete che la Roma prenderà almeno un punto.
Peccato che contro il Parma non ci sarà Kjaer, e forse nemmeno Juan, però torneranno dal 1′ Osvaldo, De Rossi (il vero leader della squadra, l’unico che può sostituirlo è Heinze) e Gago e ci sarà per la prima volta il neo acquisto Marquinho. Sarà un’altra storia, perchè la Roma quest’anno è questo. I calciatori giovani crescono più a calci nel sedere che con le carezze. Ogni sconfitta maturata dalla Roma lo dimostra.
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