Ieri non è stata una partita come le altre, soprattutto per quei tifosi che hanno vissuto male le continue sconfitte contro l’Inter degli anni passati. Ieri era un Roma-Inter ed i nerazzurri sembravano una squadra di Lega Pro contro il Real Madrid: hanno toccato la palla solo quando l’ha persa la Roma. Due tiri in porta in 90′, con il rischio di prendere 6-7 gol e nessuno avrebbe potuto dire niente. Ieri era una sfida tra il vecchio e il nuovo: il vecchio allenatore della Roma, Claudio Ranieri, contor il nuovo allenatore della Roma, Luis Enrique. Il testaccino non è stato minimamente in grado di leggere la partita, non è riuscito a scuotere i propri giocatori, sconvolti dal dominio della Roma. Luis Enrique ieri ha dato una lezione di calcio al buon Ranieri: due livelli completamente differenti di gioco, con l’asturiano che incitava i giocatori a pressare anche al 90′, sul 4-0, ed i nerazzurri del tutto spaesati. E’ stata una sfida tra il vecchio calcio all’italiana ed il nuovo calcio europeo, è stata una sfida tra la vecchia potenza del calcio italiano e quella che, parere comune di tutti gli allenatori, è destinata a diventarlo. Senza fare voli pindarici, la Roma ha mandato un segnale fortissimo a tutte le avversarie. Senza cominciare a credere subito nella Champion’s League o lo Scudetto, la Roma deve giocare ogni partita per vincere ed arrivare più in alto possibile. Ieri la Roma ha mandato in campo 5 ventenni, tra cui Giammario Piscitella che ha esordito con l’assist e Fabio Borini, che ha mostrato a tutti di essere un gran calciatore già in questo momento. Ieri è stata la gara di rottura tra il vecchio De Rossi senza contratto ed il nuovo De Rossi, con contratto firmato e futuro tinto di Giallorosso. Speriamo ieri sia stata anche l’ultima gara del “vecchio” Bojan, perchè quello visto ieri…
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