“Baldini non sa per quantro mi avrà al suo fianco? Sono invulnerabile al fumo, sono reduce da un check up completo e sto benissimo, è risaputo. Oltretutto sto fumando di meno. Sto rallentando nonostante ci siano partite difficili e con un alto tasso emotivo. Lamela svolge attività di gruppo da dieci giorni. Gli scorsi mesi sono stati difficili, ma da 10-15 giorni lavora con il gruppo anche se non è facile, perchè deve trovare continuità. Con lui però non c’è alcun problema, ha 19 anni e ha tempo. E’ meglio che non abbia esordito al derby, perchè è stata una partita dura. Poi il calcio è fatto di momenti positivi e negativi, Kjaer per esempio aveva fatto un ottimo primo tempo, autoritario. Non sono ancora riuscito a parlare con Simon, ma comunque non deve sentirsi addosso tutte le colpe. I giocatori non hanno seguito precisamente i dettami di Luis Enrique ma è normale, nessuna squadra riesce a farlo totalmente. Dobbiamo progredire, ma la squadra lo segue moltissimo. Con la Lazio a tratti si è visto un grande calcio. nel primo tempo. C’è un’applicazione estrema da parte dell’allenatore e dei calciatori. Luis Enrique sta crescendo, per me è un top allenatore. Il modo di porsi, la metodologia, la didattica sono da top allenatore. Cos’altro serve? La fortuna, anche se ovviamente non può bastare da sola. Noi non abbiamo un obiettivo, lo speriamo. Vedremo giorno dopo giorno, abbiamo battuto Parma e Atalanta, con la seconda ch’era prima in classifica. Nel derby, poi, dopo il primo tempo nessuno poteva obiettare. Cercheremo di correggerci. La classifica di oggi presenta una realtà ibrida, potremmo avere di più e di meno. Dobbiamo reagire ad uno schiaffo e la squadra è ripartita bene. Le prossime tre partite ci permetteranno di fare un primo bilancio. Il mio giorno-tipo da talent-scout? Di giorno guardo le partite registrate, se poi qualcuno mi colpisce lo vado a seguire qualche ora dopo o il mattino successivo. Alvarez non mi ha deluso, è vittima della situazione in casa dell’Inter. Non è il peggiore, nè paragonato ai giovani, nè alle “certezze”. Mi dite sempre che con Menez ho fatto “solo” 8 milioni. Ne ho fatti 9 e cederlo a Gennaio avrebbe voluto dire liberarlo. Le mie prime tre squadre italiane: Milan, Napoli e Udinese, tutte le altre sono dietro. Non sono mai pienamente soddisfatto del mio mercato, anche se lo concludo benissimo“.
Walter Sabatini a TeleRadioStereo.