Forza-Roma.com – Nella vita così come nello sport perdere una partita, una battaglia, fa sempre molto male, figuriamoci cosa significa perdere un derby e soprattutto il derby della città eterna, pieno di passione come pochi altri nel mondo intero possono esprimerla.
Ancora più male fa perderlo essendo consapevoli che potresti averlo vinto anche quando tutti gli episodi ti vanno contro. Sapere e dimostrare di essere superiori alla squadra avversaria e non riuscire a concretizzarlo per colpa di situazioni avverse, brucia ancor di più.
Sconfitta e vittoria sono i due volti, le due estreme espressioni della competizione, un termine che non può riservarsi solo alle discipline sportive ma nella vita in generale, ovunque le capacità fisiche e mentali sono messe alla prova; ovunque è presente la tensione al misurarsi, al superare sé stessi, al confrontarsi. La cosa più importante però e quella di capire che anche quando si viene sconfitti, si può crescere e guardare avanti con fiducia, consapevoli che non sempre il vento andrà contro corrente.
Il derby è ormai passato, per fortuna il popolo romanista, a differenza di altri, può essere orgoglioso di aver acquisito quella crescita intellettuale che gli permette di non affliggersi dopo una sconfitta, per quanto dolorosa questa possa essere, e guardare sempre avanti con fiducia e serenità.
Serenità e fiducia che il tifoso romanista sta pian piano acquisendo, perchè è consapevole che ci sta un progetto da portare avanti e un percorso da affrontare anche se in più occasioni questo percorso può essere difficile e tortuoso.
Come disse Sabatini, l’altro ieri in una intervista rilasciata a romanews.eu, “i tifosi sono più maturi di noi, non hanno bisogno di messaggi per stare tranquilli. Hanno capito tutto. Gli sportivi della Roma sono andati oltre la nostra rivoluzione; stanno facendo loro la vera rivoluzione, dimostrando pazienza, tolleranza, ottimismo. Sinceramente sono sbalordito: ci hanno superato e ora siamo noi a doverci adeguare a loro. La Roma non è di DiBenedetto, di Baldini, o di Sabatini: è della gente giallorossa. E la gente è già andata oltre”.
Poi continua dicendo: “la Roma esiste, non è una promessa. La gente non deve percepirla come una promessa, è una squadra in attività e deve produrre il risultato. Ha la qualità e le caratteristiche per farlo. E’ già una big. Mentalità, gioco, ambiente: i cambiamenti sono in atto, è una cosa progressiva. Dovremo naturalmente fare selezioni e scelte successive: dobbiamo essere tutti disposti, nessuno escluso, a metterci in discussione tutti i giorni”.
E pensare invece che ci sono altri che anche quando vincono vanno in giro dicendo che è necessario acquisire la cultura della sconfitta, e poi si ritrovano a fare brutte figure publicamente senza rendersene neanche conto. Forse perchè non solo non hanno imparato a gestire le sconfitte, ma a quanto sembra non hanno la minima idea di cosa vuol dire essere vincitori.
Allora archiviamo il derby e tutti i suoi episodi, lasciamo i rimpianti e le rosicature a altri, noi dobbiamo guardare avanti, perché a differenza loro il nostro obbiettivo va oltre il singolo derby. Loro invece vivono soltanto per due partite durante tutta la stagione.
Per fortuna il popolo romanista può dormire tranquillo perchè questa Roma c’è e si vede, l’arrivo di Franco Baldini sara l’ingranaggio che mancava a questa nuova realtà per consolidare una volta per tutte, un futuro sempre più dipinto in giallo rosso.
Sempre a guardia di una fede… fede giallo rossa!!!
Riccardo Lelli