Walter Zenga torna a genova e sfida una parte del suo passato calcistico. La trasferta del Catania contro la Sampdoria, oltre che essere un’occasione per dare una svolta al deficitario rendimento esterno dei rossazzurri, riporta il tecnico milanese a confronto con la squadra che rappresentò la penultima tappa della sua carriera da portiere, tra il ’94 e il ’96, subito dopo aver lasciato l’Inter. «È un piacere tornare a Marassi – dice l’allenatore degli etnei – e riabbracciare tanti amici, a cominciare da Claudio Bellucci, un ragazzo con il quale c’è sempre stata grande sintonia e che avrebbe meritato molto di più di quanto ha avuto. A Genova ho trascorso due anni stupendi, sono stato davvero molto bene. I doriani hanno tifosi splendidi, l’ambiente è straordinario. Peccato solo che io fossi a fine carriera, soprattutto sul piano mentale». Il Catania si presenta in Liguria lanciato dalla doppia vittoria casalinga contro Cagliari e Torino che ha portato gli etnei sino al sesto posto in classifica, piazzamento di assoluto rispetto. «Si continua a parlare molto – dice Zenga – delle nostre soluzioni su palla inattiva, ma mi pare decisamente riduttivo nei confronti di un gruppo che sta facendo ottime cose. Ventuno punti non si ottengono solo perchè segni un gol su punizione e non è che qui abbiamo scoperto chissà cosa solo perchè lavoriamo molto sui calci piazzati: ogni squadra svolge un lavoro specifico in tal senso. Spesso, poi, ci si concentra su delle stupidate, basterebbe ascoltare le parole di chi va in campo per capirlo». Il riferimento è all’espediente dei pantaloncini abbassati da Plasmati in occasione del secondo gol di Mascara, su punizione, contro il Torino. «Sarebbe stato sufficiente leggere quel che ha detto Sereni – dice Zenga – e due giorni di polemiche sarebbero finite nel cestino». Sulla necessità di fare meglio in trasferta, dove i rossazzurri non vincono dall’aprile del 2007, Zenga spiega: «Sono un allenatore, non uno psicanalista, ma credo che il Catania, lontano dal Massimino, debba abbandonare ogni remora e acquisire piena consapevolezza della propria forza. Nessuna paura e massima convinzione». Zenga ha convocato venti elementi per la sfida con la Sampdoria. Assenti l’infortunato Martinez, il convalescente Spinesi e il partente Dica, che verrà ceduto a gennaio (probabilmente in Romania, al Cluj o alla Steaua). Zenga dovrebbe inserire almeno uno tra Tedesco e Izco passando così al 4-1-4-1 con Carboni a protezione della difesa e Biagianti-Ledesma centrali di centrocampo.