Pavimentazione dissestata, rifiuti, panchine rotte, vegetazione selvaggia, senza dimenticare la presenza di numerosi venditori abusivi, in un lungo susseguirsi di espositori di merce contraffatta che da Palazzo di Giustizia giunge fino a via della Conciliazione.
E’ questo lo scenario che si trova di fronte chi si reca a Castel Sant’Angelo. Ad attirare l’attenzione è proprio il tratto pedonale tra il Palazzaccio e la Mole, occupato un tempo da una maxi-aiuola. Oggi, l’area verde è recintata da transenne metalliche sulle quali campeggia la scritta «lavori in corso», ma in corso sembra esserci ben poco. La zona, infatti, pare abbandonata. Erbacce e siepi coprono la pavimentazione e il “giardino” viene usato come discarica o improvvisato magazzino per mobilio e merci di vario tipo.
Se, infatti, ad uno sguardo superficiale la recinzione sembra chiusa, basta poco per accorgersi che le transenne sono state posizionate in modo da consentire ingressi “comodi” sia a chi voglia portare lì il proprio cane, che a chi voglia nascondervi o gettarvi rifiuti, anche ingombranti. Non solo. Di fronte all’area, si stende la più lunga “passeggiata” di espositori abusivi della città, con tanto di vista sul Tevere. Sciarpe, cavalletti per macchine fotografiche, borse e quant’altro, vengono ordinatamente disposti sui cofani delle auto parcheggiate, per attirare l’attenzione dei numerosi passanti, diretti a Castel Sant’Angelo.
Anche il monumento, però, sembra essere rimasto coinvolto nella dimenticanza che ha colpito la zona. Perfino sulle sue mura, infatti, crescono le erbacce, vessilli dell’attuale degrado.