Dopo uno dei pareggi piu importanti ,il ct della nazionale esprime tutta la sua gioia per l’obiettivo raggiunto ma guarda avanti, eguagliare Pozzo nell’aver vinto due mondiali di fila: Marcello Lippi ha superato il mito del calcio azzurro quanto a numero di partite senza sconfitte – 31 con quella di stasera allo stadio Karaiskakis, primato assoluto da ct condiviso con Basile e Clemente – dopo averlo appaiato a quota 30 un mese fa. «Sognare il bis come lui? Se uno se lo pone come obiettivo, si sveglia sudato e lo portano via… – era stata la confessione tra l’ironico e lo scaramantico del tecnico dell’Italia, prima dell’1-1 con la Grecia che chiude il 2008 azzurro – Ma chi lavora, deve sognare. E noi lavoriamo tanto». «Sia chiaro – ha detto poi Lippi – Pozzo ha fatto qualcosa di ineguagliabile, vincendo due Mondiali. O meglio, potremo eguagliarlo se ci riuscirà il miracolo. Ecco, quello sì che sarebbe un record». Intanto Lippi si gode la sua Italia all’insegna dell’armonia, del gol ritrovato di Toni, di un Rossi sicuramente ancora acerbo, ma attaccante su cui puntare. «Ai giocatori ho chiesto prima della partita di mostrare in campo la stessa sintonia degli allenamenti – ha spiegato Lippi – Ecco quel che mi piace di questa Italia: è una squadra che ha armonia. Volevo vincere, avremmo potuto riuscirci. Ma comunque aver evitato la sconfitta non mi spiace certo: un ko può essere salutare solo se vedi svogliatezza nel gruppo, e non è questo il caso. Stasera abbiamo messo un altro piccolo mattoncino nella ricostruzione». A cominciare da Toni. «Non avevo dubbi che lui avrebbe ritrovato il gol ma mi fa molto piacere che sia stato così: è un giocatore importantissimo per questa nazionale», le parole di Lippi, che su Rossi non nasconde invece luci ed ombre: «La maglia azzurra pesa 70 grammi, ma quando la indossi la prima volta è come fossero 50 chili: ci vogliono 5-6 partite prima di portarla con leggerezza. Rossi – ha aggiunto il ct – ha giocato una discreta partita, pagando all’inizio l’emozione ma andando anche vicino al gol. Ha sbagliato qualcosa, come i suoi compagni». E per quegli errori, dallo spogliatoio azzurro arriva una spiegazione: «I ragazzi hanno avuto difficoltà a controllare il pallone, era molto leggero e l’avevamo provato solo stamattina». Sufficienza anche a Montolivo («a me è piaciuto, ha fatto quel che volevo»), Lippi ha ora tre mesi per preparare la prossima sfida. La nazionale va a riposo, in vista dell’amichevole di lusso del 10 febbraio a Londra, un Brasile-Italia da dieci milioni di euro: dalla partita a nove stelle mondiali, vero evento mediatico del 2009, la federcalcio si attende di incassarne tre, tra ingaggio e diritti tv, il resto sarà Brasile e mercandising per gli organizzatori. Intanto, sulla via del secondo Mondiale di Lippi, il Club Italia guarda al Sudafrica. Sabato prossimo è in programma a Johannesburg il sorteggio della Confederation Cup, il torneo di preparazione al Mondiale 2010. Dal 14 giugno del prossimo anno, per due settimane, saranno otto le nazionali impegnate a testare quattro degli stadi sudafricani (Pretoria, Johannesburg, Durban e Bloemfontaine): oltre all’Italia ci saranno Spagna (l’unica che non potrà capitare con gli azzurri nel sorteggio di sabato), Brasile, Iraq, Usa, Nuova Zelanda, Sudafrica ed Egitto. Due gironi da quattro e poi semifinale e finale la formula, con un tour de force che servirà allo staff di Lippi anche per capire la logistica del primo mondiale nel continente nero. A rappresentare il ct ci sarà Narciso Pezzotti, ma la staff di dirigenti valuterà anche le soluzioni per i ritiri. Lavorare e sognare, come raccontava Lippi.