Luis Enrique si è presentato in conferenza alla vigilia della partita di Europa League in cui la Roma affronterà lo Slovan Bratislava. Partita già fondamentale, in virtù dell’1 a 0 per la formazione slovacca ottenuto in quel di Bratislava esattamente sei giorni fa.
“Non ci sono gerarchie, io scelgo settimana dopo settimana l’undici adatto alla partita. E lo scelgo in base agli allenamenti, senza badare alle voci.“, esordisce il mister asturiano ribadendo poi che la Roma è “un cantiere aperto, ma non so i giocatori che arriveranno, vedremo il 31 agosto. È appena iniziato un progetto ed è normale non avere tutte le condizioni per migliorare. Per ora, a me interessa il lavoro della squadra giorno per giorno. Non so se vinceremo, ma la mia idea è di instaurare un’idea di calcio collettiva, a discapito degli 11 giocatori che andranno in campo, che saranno sempre i migliori per allenamento e per professionalità.” Allontana le critiche, le affronta, ‘Lucho’, senza paura, presentando a tutti le sue idee e la sua visione di calcio.
I casi Totti e Borriello stanno scaldando un po’ l’ambiente e Luis ribadisce che : “Borriello è un giocatore interessante da cui mi aspetto sempre il meglio e l’ho utilizzato perché fa parte della rosa come Okaka e Simplicio. Mentre sull’esclusione di Totti non ho niente da aggiungere a quello che ho già detto. Se c’è un problema con un giocatore ne parliamo, ma io ho parlato con molti giocatori e non hanno avuto nulla da ridire. È normale che chi non gioca possa risentirsi ma io non riservo nessun trattamento diverso a nessun giocatore. La forza di una squadra dipende dal gruppo e non dai singoli.”
Essendo la vigilia di Roma – Slovan non mancano ovviamente i pensieri sulla partita : “Il problema del gol? Quello mi preoccupa, ma in questa settimana abbiamo appunto lavorato su questo. Io voglio coinvolgere i tifosi, raggiungere una vera comunione fra loro e la squadra perché il tifoso della Roma è molto fedele. Lo Slovan ha recuperato 4 elementi e saranno ancora pericolosi in contropiede e sui calci piazzati. Voglio che la mia squadra imponga immediatamente il suo gioco prendendosi anche dei rischi : dobbiamo ribaltare immediatamente il risultato.”
Sinergia tra allenatore e società? Nessun dubbio per L.Enrique che ribadisce di essere “sostenuto dalla società al 100% perché ha visto come lavoriamo. La società sta anche facendo il massimo sul mercato ma io resto motivatissimo.”
“La formazione non la rivelo, anche perché la dico sempre prima ai miei calciatori. I giocatori devono saperla per primi, non chiamo nessun giornalista. Al 90% la formazione è decisa, così come l’attacco. Domani giocare all’Olimpico sarà emozionante e spero di sentire ‘Grazie Roma’, che viene messo quando la Roma vince. Il nostro lavoro deve essere ammirato dai tifosi e in questo senso posso dire che non siamo in ritardo. Gli schemi e il nuovo gioco stanno seguendo il giusto ruolino di marcia, non siamo né avanti, né indietro.”
Per concludere una parentesi su Heinze e De Rossi : “Heinze e Cassetti sono due giocatori che mi piacciono perché possono occupare più ruoli, ma Marco nella partita d’andata è stata la mia scelta. De Rossi invece è un giocatore che vuole restare e che la società vuole tenere : sta a loro cercare un accordo. A me interessa che appena sarà disponibile si metta a disposizione per lavorare, perché è l’allenamento che rende grande un giocatore.“