ReAle. Una bacheca del museo Bernabeu da ieri è dedicata a Del Piero. Due gol al Real, per aggiornare la storia, sua, della Juve e della Champions. Sivori, 1962. Del Piero, 2008. Mito in assoluto. Lui, il matador, sta a meraviglia il giorno dopo il 2-0: «Sto molto bene, è fantastico quello che è successo. È strepitoso. Siamo orgogliosissimi- dice a Juventus Channel- Mi sento diverso dall’Alex di qualche anno fa. Gli eventi e l’esperienza ti segnano. Bisogna sempre porsi obiettivi e sogni, e perseguirli. Ieri se ne sono avverati alcuni. E ora me ne porrò degli altri. Ho sempre sognato di fare quello che sto facendo. Abbiamo fatto un passo molto importante, non solo per aver vinto dopo quasi 50 anni a Madrid, ma anche perchè ci siamo regalati la qualificazione, continuando una striscia di vittorie importanti. Ora ci godiamo il bel momento. Quando vinci gare del genere è perchè tutti fanno la loro parte. Abbiamo mantenuto l’umiltà di riconoscere al Real che è più forte di noi nel possesso palla. Ma abbiamo giocato con la concentrazione, con la voglia, la determinazione. Così noi possiamo fare bene e dobbiamo mantenere queste qualità». I record non stanno più in fila: 248 gol in bianconero, il primo giocatore di una squadra italiana a segnare una doppietta al Bernabeu… Ma per lui sono un orpello: «Quando ho superato determinati record sono stato felice ma sono contento di non pensarci, spero di godermeli quando non giocherò più». In 15 giorni tutto è cambiato, dal nero al bianco. Altro che crisi: ora tutti vogliono la Champions. «Ma i nostri obbiettivi li vedremo strada facendo. Oggi sarebbe scontato dire che preferirei vincere la Champions, dà sensazioni uniche. Ma vogliamo impegnarci al massimo in entrambi gli obiettivi e vedere cosa accadrà». Alex l’infallibile, qual è il segreto? «Mi preparo bene per tutte le gare, cerco di migliorarmi sempre. A volte va bene. L’autocritica è fondamentale, nel bene o nel male. Bisogna essere obiettivi con se stessi. Dà equilibrio». Intanto le punizioni entrano sempre… «Per quelle devo ringraziare mia madre e mio padre che mi hanno dato delle qualità: mi alleno e mi continuo a perfezionare. Un paio di volte alla settimana le provo». Domenica compirà 34 anni, c’è il Chievo nella torta regalo? «Mi aspetto di vincere e di segnare».