Ha vinto con tutte le squadre che ha allenato ed è per questo che gli organizzatori del World Business Forum hanno chiesto a Fabio Capello di tenere una lezione sulla mentalità vincente. Il ct della nazionale inglese, però, non è riuscito a raggiungere Milano ma è riuscito comunque a parlare a una platea composta da tantissimi dirigenti d’azienda grazie a un collegamento video con Londra. E Capello ha ripercorso le tappe della sua carriera, spiegando come e quanto abbia dovuto lavorare sulla mentalità dei giocatori che ha allenato in Italia, Spagna e Inghilterra. Senza dubbio, il lavoro più faticoso è stato a Roma, «posto dove si vive divinamente ma dove la mentalità vincente quasi non esisteva. E poi – ha spiegato – dopo ogni vittoria, ci si adagiava e questo è stato l’aspetto più importante su cui lavorare». Nella filosofia del tecnico friulano, infatti, «dopo ogni vittoria, bisogna iniziare a pensare a raggiungerne un’altra e lasciar perdere il passato». Alla Roma, quindi, «c’era una mentalità da costruire, così come l’organizzazione», e Capello ricorda di aver fatto «un lavoro molto profondo che diede buonissimi risultati», visto che, dopo lo scudetto del 2001, i giallorossi lottarono ancora per vincere e arrivarono due secondi posti. Ben più semplice è stato il suo compito al Milan e alla Juventus, mentre al Real Madrid «la famosa movida era un problema ma la mentalità vincente era nel dna della società e questo mi ha aiutato a riportare la squadra a vincere». Adesso, lo attende una nuova sfida come ct della nazionale inglese: «È una situazione completamente diversa e difficile perchè non posso più lavorare tutti i giorni sui giocatori. È un lavoro di selezione – conclude – devo trovare i leader e mettere insieme un gruppo con la giusta mentalità».