Rassegna Stampa – Corsera – Contratti «congelati» e margini di operatività ridotti al minimo, in attesa di una svolta tutt’altro che imminente. L’assoluta incertezza sul futuro assetto societario della Roma si riflette fatalmente sui programmi a breve e media scadenza della famiglia Sensi, paralizzando ogni strategia. Dov’è la novità? Apparentemente da nessuna parte, ma il vero problema è adesso rappresentato dalla crisi di risultati, giunta a rallentare ulteriormente tutte le operazioni.
Sempre più complicato capire chi deciderà cosa, se la sfera d’influenza di Unicredit possa sconfinare ancora nella gestione ordinaria, come avvenne per gli acquisti di Nicolas Burdisso e Borriello, mediante l’avallo per le garanzie necessarie a definire le due trattative altrimenti impossibili da chiudere. L’ultimo rinnovo in ordine cronologico ha riguardato Matteo Brighi, che un mese fa si è legato al club giallorosso per i prossimi quattro anni.
E il primo contratto in bilico – ça va sans dire – è quello che riguarda il responsabile tecnico della squadra.
Claudio Ranieri non parla con i vertici di Piazza Cordusio ma tiene spesso a precisare di aver ricevuto «rassicurazioni dall’alto» circa la sua conferma in panchina, almeno per i prossimi due anni. Quella conferma di cui parlò con Rosella Sensi nel febbraio scorso. Si tratta del il famigerato modulo federale, forse pronto ma da tempo imprigionato in un cassetto e che per ora resta una promessa. Stessa scadenza e stessi dubbi di permanenza per la figura che nella scorsa stagione lavorava in totale simbiosi con il tecnico e da qualche mese, viceversa, ha poteri circoscritti: Gian Paolo Montali.
Ma oltre all’«ottimizzatore», aspettano il rinnovo anche tre uomini fondamentali del ciclo-Spalletti e tuttora indispensabili nello scacchiere come Mexes, Perrotta (ieri lievemente infortunato in allenamento, ma nulla di serio) e Cassetti. Se per gli ultimi due, a 33 anni suonati, le speranze di restare sono attualmente assai limitate, la società tenterà di fare il possibile col difensore francese per proporgli collaborazione, firma e adeguamento economico, anzitutto, per poi valutare il da farsi evitando il concreto rischio di perderlo a parametro zero.
La spinosa questione contratti è comune anche ad altri calciatori che non si trovano nella situazione di prolungare un accordo in tempi rapidi con la Roma. È il caso di Mirko Vucinic (scadenza 2013) ma anche, e soprattutto, di Daniele De Rossi (2012), sempre corteggiato dai più grandi club europei e ancora in attesa di quel colloquio troppo spesso rimandato con l’attuale proprietà.
Intanto la commissione disciplinare ha punito con 10 mila euro di multa Francesco Totti e la società giallorossa per le dichiarazioni del capitano («ci sono stati rubati due scudetti») rilasciate il 20 luglio durante il ritiro a Riscone di Brunico. Tre giorni dopo era stato deferito dalla procura federale.