Rassegna Stampa – Il Messaggero – Il pomeriggio di Claudio Ranieri è dai due volti, come quello della Roma del resto. Entra in campo nel riscaldamento pre-gara con la Curva Sud che lo osanna. Al fischio finale, invece, esce mestamente accompagnato dai fischi:
«Non ce ne va bene una – esordisce – siamo partiti bene andando avanti 2-0. Avremmo dovuto essere più sereni con un vantaggio simile, gestire meglio il possesso di palla e essere meno impulsivi andando alla ricerca del terzo gol. Dobbiamo comunque restare sereni, recuperare gli infortunati e poi ripartiremo».
Solito problema: la tenuta fisica. La Roma di ieri è durata mezz’ora:
«Siamo calati nella ripresa – ammette – chi gioca in settimana paga la partita successiva. Però c’è anche da dire che mi sarei voluto giocare in modo diverso le sostituzioni: le prime due le ho dovute fare per altrettanti infortuni»
A proposito, fa discutere l’inserimento di Guillermo Burdisso, un centrale difensivo, al posto di Cassetti (che giocava a sinistra) quando in panchina c’era Cicinho:
«L’argentino lo avevo almeno visto in un’amichevole in quel ruolo mentre il brasiliano in quella posizione non ci ha mai giocato».
Non è proprio così: una delle ragioni per le quali Cicinho lasciò Madrid fu proprio perché veniva impiegato troppe volte a sinistra. E anche con Spalletti ha giocato in quella posizione (9 marzo 2008: Napoli-Roma 0-2) disputando forse una delle migliori gare con la maglia giallorossa.
Ranieri, poi, accenna al problema della difesa:
«Dietro ci mancano alcune pedine per cui facciamo degli arrosti misti».
E non rinuncia al dialetto quando dà vita ad un duplice siparietto sia con chi gli chiede se sente questa squadra come sua:
«Allora sei ‘de coccio. E no, se non capisci sei proprio de’ coccio. I soldi non c’erano, non sapevamo nemmeno chi avremmo preso a due giorni dalla fine del mercato. La Roma, comunque, è sempre mia, indipendentemente dai giocatori e dal resto»
sia quando gli viene rimarcato come le assenze delle quali in precedenza si era lamentato, alla fine si riducono ai soli Riise e Vucinic:
«La realtà è che tu vuoi fare il polemico – replica – Amore mio, l’anno scorso fino alla partita in casa proprio con il Bologna, nella quale abbiamo vinto per miracolo, le cose andavano male, vincevamo giocando da schifo. Non lo dicevo? E chi è quel cogl… di allenatore che dice che la propria squadra gioca male? Poi abbiamo preso fiducia e ottenuto risultati con quei giocatori. Perché non torno al vecchio modulo? Sarebbe più semplice, i ragazzi lo fanno a memoria ma come faccio senza uomini? Il ritiro? Una stronz…».
Passerella finale sul monologo tenuto sabato a Trigoria:
«Avevo un motivo valido per non rispondere alle vostre domande. Volevo solo dire ai tifosi la mia realtà, così almeno la sanno ed io sono riuscito a dirla».
Non ha voluto invece rilasciare dichiarazioni Rosella Sensi che a fine gara, senza nemmeno scendere negli spogliatoi, ha lasciato l’Olimpico. Intanto mercoledì si gioca nuovamente. In vista della trasferta a Brescia vanno verificate sia le condizioni di De Rossi che ha subito una ginocchiata al quadricipite della coscia sinistra (non sono esclusi esami) che quelle di Cassetti (leggera contrattura alla coscia sinistra). Riise, che si è detto pronto per giocare contro l’Inter, in settimana svolgerà una risonanza magnetica spettroscopica.