Rassegna Stampa – Il sole 24 ore – Mentre la Roma archivia la partita con il Bologna, si scaldano anche i motori per la cessione del club giallorosso. E’ infatti previsto per domani l’invio del memorandum informativo che Rothschild, consulente della vendita della squadra di calcio, sta completando per dare il via ufficiale alla procedura di cessione. In pista ci sarebbero secondo le indiscrezioni famiglie imprenditoriali romane come gli Angelini, noti per l’impero farmaceutico, e gli Angelucci, a capo di una holding attiva nel settore della sanità e dell’editoria. Ma gran parte dell’interesse potrebbe provenire dall’estero: secondo fonti autorevoli per il club ci sarebbero interessi anche da Abu Dhabi, dove è trapelato il nome del fondo sovrano Mubadala o comunque di soggetti ad esso legati, e dalla Russia. A Mosca sarebbero due i pretendenti: in particolare è emerso l’interesse di Leonid Fedun, miliardario capellone proprietario dello Spartak Mosca dal 2003, che avrebbe intenzione di spendere 200 milioni di euro.
Nato a Kiev nel 1956, Fedun è anche vicepresidente e azionista del gruppo petrolifero privato Lukoil. Anche d’Oltreoceano si sarebbero fatti avanti investitori, collegati a holding statunitensi e canadesi con investimenti nel settore dello sport, in particolare nel baseball e interessati a diversificare il proprio portafoglio nel calcio europeo. UniCredit, la banca creditrice della famiglia Sensi e azionista della Roma, attraverso la partecipazione del 49% nell’Italpetroli, non ha comunque alcuna fretta di vendere, se non alle condizioni migliori. La procedura di vendita del club capitolino dovrebbe concludersi a inizio dicembre, ma proprio questa settimana il il vice ad di Unicredit, Paolo Fiorentino ha spiegato che “l’istituto sta investendo per fare sognare tifosi e città” precisando che verrà scelta la soluzione migliore per la nuova compagine azionaria. Il nuovo acquirente dovrà inoltre lanciare l’Opa sulla società, quotata a Piazza Affari, secondo quanto stabilito dalla stessa Consob in settimana. L’esenzione è infatti prevista soltanto per Newco Roma, il veicolo partecipato al 51% da Italpetroli e al 49% da UniCredit.