Rassegna Stampa – Corsport – Di fatto, non è cambiato niente. Anzi, no. Perché l’accordo trovato tra Italpetroli e Unicredit, in realtà consente all’attuale gestione di avere anche un minimo di respiro economico in più. Cosa perlomeno fondamentale per il mercato che la Roma deve ancora affrontare. Un mercato che oggettivamente non è che possa prevedere chissà quali stravolgimenti, anche perché alla Roma, così come è, non è che manchi tantissimo. Semmai si dovrà operare sul fronte delle cessioni sia per trovare il cash che occorre per definire gli acquisti necessari per completare la rosa, sia per provare a ridimensionare almeno un po’ un monte ingaggi che rimane attestato, comprendendo tecnici e dirigenti, intorno agli ottanta milioni di euro lordi. Julio Baptista, Doni e Cicinho sono i tre casi più importanti, sommando i loro stipendi si arriva a quindici milioni lordi per due giocatori (Cicinho e Doni) che Ranieri ha bocciato e uno (Julio Baptista) che rimane un lusso di cui sarebbe meglio privarsi. Per il direttore sportivo Daniele Pradè, segnalato sereno e ottimista, il lavoro in entrata sarà incentrato soprattutto su Burdisso e sulla ricerca di un esterno sinistro difensivo in grado di essere un’alternativa credibile allo stakanovista John Arne Riise. Non serve molto, insomma, per dare a Ranieri quello che ha chiesto Ranieri per quella che sarà la prima, autentica, Roma ranierana. Non serve molto per accontentarlo, siamo convinti che sarà fatto.