Migliori e peggiori in Roma-Atalanta: focus sui rientri di Abraham e Zaniolo

Troppo importante questo Roma-Atalanta prima della sosta. Dopo un avvio di stagione caratterizzato da un solo match sulla carta contro un avversario di pari livello, se non superiore, i ragazzi di Mourinho prima del break sono stati chiamati ad un test importante contro la compagine di Gasperini. La stessa che, prima dello stop casalingo contro la Cremonese di domenica scorsa, guidava il campionato in solitaria. Insomma, ottimo anche lo stato di forma. Ecco perché è importante approfondire come siano andate le cose all’Olimpico, in attesa dell’Inter tra poco meno di due settimane.

Per quanto riguarda i singoli, inutile dire che c’era grande attesa per i rientri sia di Abraham, tenuto a riposo da Mourinho in Europa League dopo avergli chiesto gli straordinari nella prima parte della stagione, sia per Zaniolo. Recuperato prima del previsto dopo il non banale problema alla spalla registrato contro la Cremonese in occasione della seconda giornata in Serie A, l’ex Primavera dell’Inter pare essere sempre più un perno per gli schemi offensivi del tecnico giallorosso. Vediamo dunque chi ha fatto la differenza nel bene e nel male nell’ultimo impegno prima della sosta.

I giallorossi più convincenti in occasione di Roma-Atalanta

Smalling 7. Partita di altissimo livello del centrale inglese. Dalle sue parti non si passa, nonostante Gasperini cambi gli attaccanti. Insuperabile nell’uno contro uno e pulitissimo in ogni chiusura, fa sempre ripartire la squadra con grande velocità. Il miglior segnale di questo inizio di stagione.

Matic 6,5. La sua miglior partita da quando è a Roma. Non a caso, non tutti hanno capito il cambio con Belotti, visto che in quel momento della partita poteva forse essere sacrificato Cristante. Non certo nella sua miglior serata.

Ibanez 7. Regge alla grande tutti gli uno contro uno, rispondendo coi fatti a due settimane non semplici per lui.

Chi ha toppato in Roma-Atalanta tra i padroni di casa all’Olimpico

Abraham 5. Nessuno mette in discussione il suo impegno. Anzi, buona parte delle azioni offensive dei giallorossi passano dai suoi piedi, grazie anche al lavoro sporco che fa lontano dalla porta. Il problema si crea al momento della finalizzazione. La stanchezza gli fa perdere lucidità, sprecando gol che, come in occasione di questo Roma-Atalanta, purtroppo determinano il risultato finale.

Cristante 5. Molto male nelle due fasi. Si fa vedere poco in fase di impostazione, costringendo Matic prima e Pellegrini poi agli straordinari. Allo stesso tempo, non sempre è al posto giusto quando deve chiudere davanti alla difesa.

Condividi l'articolo:

3 commenti su “Migliori e peggiori in Roma-Atalanta: focus sui rientri di Abraham e Zaniolo”

  1. Non credo di essere così negativo, mi baso sull’evidenza e penso che una partita come quella con l’Atalanta non lascia certo buoni pensieri per il futuro. Loro un tiro e un gol, noi 10 tiri e nessun gol, con occasioni clamorose mancate, rigori negati, arbitraggi poco trasparenti e via dicendo.
    E poi il disonore di un 4-0 contro l’Udinese, una squadra che fino a qualche mese fa faceva fatica a restare in serie A. Un tecnico oggi osannato e semisconosciuto dà lezioni di calcio a noi che abbiamo il grande Mourinho vincitore di 30 trofei.
    E la sconfitta contro i bulgari che ha già compreomesso al 50% anche l’Europa League, perchè la Roma aveva tutte le carte in regola per vincere il girone.
    E’ vero che gli infortuni sono una iattura, ma una squadra che ambisce ai piani alti dovrebbe prevederli in una stagione di 50-60 partite e dovrebbe attrezzarsi.

    Rispondi
  2. Sto vivendo una crisi di rigetto per questo calcio assurdo e vergognoso, in cui la casta mafiosa arbitrale continua imperterrita a gestire un potere marcio e corrotto da decenni, in barba a Calciopoli.
    Che Mou rischi 3 giornate di squalifica dopo lo scippo di Roma Atalanta è qualcosa che non si può sentire.
    A questo si aggiunga la mia immutabile critica verso questa squadra, anche quando molti parlavano addirittura di scudetto.
    Questa è una squadra che può prendere anche 11 Dybala, ma gli mancherà sempre un centesimo per fare un euro.
    Per tacere della questione infortuni, che è tornata a galla in modo prepotente.
    Dopo il grande mercato, siamo allo stesso posto in cui abbiamo terminato la scorsa stagione.
    Essere dietro ad Atalanta, Udinese e addirittura alla Lazie (che da qualche anno ci precede sempre), è un disonore.
    Fossi io il proprietario li caccerei tutti, senza esclusioni.
    Potrei motivare dettagliatamente, ma non ne ho più voglia.

    Rispondi
    • Ciao Alex,
      mi fa piacere tornare a leggere la tua opinione qui, anche se mi spiace sentirti nuovamente così negativo nei confronti della squadra.

      Come sai, lo scorso anno io ero contento di alcuni segnali positivi che vedevo da parte della squadra e della società: la presenza costante dei Friedkin, il piglio combattivo spesso protratto fino agli ultimi minuti di gara, ecc.
      Per questi motivi ero fiducioso di poter assistere a qualche risultato positivo e, pur con mille difficoltà, speravo nel “tocco” di Mourinho per la Conference. Posso dire che lo scorso anno la Roma mi ha ripagato della fiducia (senza contare che il quarto posto era sfumato anche per una serie di valutazioni poco fortunate per noi).

      Per questi motivi io non sarei d’accordo nel mandare a casa la squadra che ci ha portato un trofeo dopo tanti anni!
      Per quello che riguarda quest’anno, qui a Roma solo i tifosi più esaltati hanno parlato di scudetto, ma l’opinione comune era che avremmo potuto ambire agilmente al quarto posto. Questo ragionamento veniva fatto prima degli infortuni, che sono a mio parere l’unica nota veramente preoccupante di questo inizio stagione (soprattutto quello di Wijnaldum), perché si sperava si trattasse di un problema superato.

      Rispondi

Lascia un commento