Migliori e peggiori di Parma-Roma: pessima giornata per Kumbulla

Doveva essere una prova di maturità  questo Parma-Roma, considerando sia le buonissime risposte della squadra in Europa League, sia le polemiche della vigilia per il rinvio del recupero tra Juventus e Napoli. Del resto, la qualificazione alla prossima Champions League non ammette passi falsi sui campi di provincia. A maggior ragione se parliamo di una squadra che per tutta la stagione ha faticato tanto contro le grandi. Invece, una battuta d’arresto che ovviamente non chiude i giochi con undici giornate ancora da disputare, ma che al contempo complica notevolmente i giochi.

Tante le note stonate per i giallorossi quest’oggi. Un Parma-Roma che ha messo in evidenza soprattutto le lacune di un reparto difensivo privo di Smalling. Del resto, troppe volte quest’anno il terzetto difensivo ha sofferto l’assenza del centrale inglese. Non solo per le sue prestazioni, ma anche per la capacità  di guidare i compagni di reparto. E contro un Parma comunque rimaneggiato, i problemi sono apparsi evidenti.

I peggiori in Parma-Roma: giornata nefasta per Kumbulla e non solo

Kumbulla. Il difensore ex Verona vive senza ombra di dubbio la giornata peggiore da quando é alla Roma. Peggiore sicuramente tra tutti, anche in un reparto difensivo che al Tardini ha mostrato il peggio di un’intera stagione. Man del Parma non gli ha fatto capire nulla e non solo sul primo gol, che in ogni caso ha fatto la differenza nell’economia del match.

Ibanez. Non gioca malissimo, ma sull’azione del calcio di rigore che a conti fatti ha chiuso la partita, é stato capace di commettere due errori grossolani su Pellà© nella medesima azione. Inutile dire che, a certi livelli e contro un avversario affamato di punti in piena lotta salvezza, alcune situazioni si paghino caro prezzo. Di sicuro é stato penalizzato da una condizione ancora da ritrovare.

Pedro. Male anche Pedro, evanescente al 100 per cento. Lo spagnolo, dopo l’espulsione contro il Sassuolo a fine 2020 non ha pi๠mostrato la brillantezza di inizio stagione. Un grosso problema per Fonseca, che nell’ex Barcellona e Chelsea sembrava aver trovato un punto di riferimento al quale aggrapparsi soprattutto in partite complicate come quella di oggi.

I migliori in Parma-Roma: si salva solo Spinazzola

Spinazzola. Si salva solo un minimo Spinazzola, che fa le sue classiche sgroppate sulla fascia cercando di creare qualcosa, per il resto il nulla cosmico. Davvero difficile trovare altri, insieme all’ex Atalanta, in grado di raggiungere la sufficienza piena per questo Parma-Roma.

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3 commenti su “Migliori e peggiori di Parma-Roma: pessima giornata per Kumbulla”

  1. Mi rendo conto che questo è ormai un sito per 4 gatti, e mi dispiace, però voglio dire che le sacrosante proteste della Roma, evviva, sono più che giustificate.
    Rigori a parte, regolamento calcistico a parte, cambi di data a parte, Lotirchi Agnelli e ADL a parte, non possiamo restare indifferenti davanti all’episodio eclatante di CR7 a Cagliari e noi romanisti non potremo mai dimenticare i centimetri invocati dal grande Dino Viola nella partita dello scandalo a Torino con il gol annullato a Turone, esempio fulgido dei clamorosi torti arbitrali subiti dalla As Roma.
    Siamo piagnoni? Può darsi. Però tu comincia a darmi quello che è mio (e a togliere agli altri quello che è giusto togliere) e poi vediamo che classifica viene fuori.

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    • Alex,
      diciamo due gatti e mezzo: tu, io e, ogni tanto, Ave. Sul resto la storia è, purtroppo, sempre quella: gli arbitri sono l’anello debole di un sistema che, evidentemente, esercita in modi diversi una pressione su di loro, non solo in Italia. Questo è quello che si desume osservando certi arbitraggi, certe scelte -spesso opposte-su episodi simili accaduti in partite diverse, oppure la possibilità -a me pare ampia- di interpretare le regole più che applicarle. Anche quando un arbitro disattende una regola non interpretabile, come il fallo sull’ultimo uomo per esempio, i commenti di professionisti e appassionati sono sempre un po’ lassisti: “In fondo il fallo non era così cattivo”, “Forse l’arbitro ha visto male”, “Se ne vedono di peggiori”. È un dato di fatto di cui bisogna tenere conto quando si scende in campo e quando si preparano le partite. Non ci sarà mai una classifica basata sul: “Tu comincia a darmi quello che è mio” perché, probabilmente, le polemiche sugli arbitraggi sono una parte del sale di questo sport, e permettono alla baracca di destare ancora interesse. Una squadra che scende in campo indecisa e timida oppure agguerrita e salda fa un’enorme differenza sull’atteggiamento che l’arbitro avrà in partita. La Roma subisce spesso decisioni ambigue quando entra in campo in modo insicuro e stenta.

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      • Hai ragione, basta guardare l’atteggiamento aggressivo dei giocatori rubbentini verso gli arbitri (in passato ricordo Baresi del Milan che alzava il braccio e l’arbitro fischiava a favore…). Questo argomento però da solo non spiega tutto.
        Quando la Roma ha alzato la voce in questi giorni per protestare contro lo spostamento di Juve Napoli e contro la sentenza Diawara, ha ottenuto l’effetto contrario, di essere cioè ancor più penalizzata.
        Qualcuno, prima di Parma, scrisse che il palazzo ce l’avrebbe fatta pagare e così è stato. Poi la Roma a Parma non ha certo brillato, però l’arbitraggio non è certo stato favorevole.
        La mia sensazione è che al tempo di Viola e Sensi ci fosse un po’ più di rispetto verso la Roma, invece da quando la proprietà è passata in mani straniere tutto è tornato come ai tempi della Rometta di Anzalone e Ciarrapico.

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