Nel pieno rispetto della sana cultura italiana, in nome della quale se non sai fare i balli di gruppo, se non sai giocare al calciobalilla e se non capisci di “pallone” sei tagliato fuori dal “jet set”, mi cimento nella nobile arte del fantacalcio, divertendomi a collocare le pedine giallorosse attualmente in rosa, sul verde di un Olimpico immaginario, come quando da piccoli giocavamo con le figurine “Panini”. Non è un gioco fine a se stesso, ma destinato a comprendere quali siano i calciatori eventualmente in esubero e di cosa abbia ancora bisogno la squadra. Poiché ritengo che per ogni ruolo occorrano almeno due interpreti di livello, vado giù con le coppie: Doni – Julio Sergio; Cassetti – Motta; Mexes – Andreolli; Juan – Burdisso; Riise – Tonetto; De Rossi – Brighi; Pizarro – ?; Taddei – Cerci; Perrotta – Menez; Vucinic – Baptista; Totti – Toni. Supponendo che ognuno dei giocatori presi in considerazione sia stato collocato nella sua posizione ideale (nutro qualche dubbio su Baptista vice Vucinic largo a sinistra; forse questo spiega il tentativo di acquistare Azevedo) ed adottando come modulo di riferimento un 4-2-3-1 di spallettiana memoria, comincio a sviluppare considerazioni. Partiamo dagli esuberi. In rigoroso ordine di ruolo, il residuo è tutto in quattro nomi: Arthur; Cicinho, Pit, Faty. Di questi, almeno due, Arthur e Pit, hanno un piede e mezzo fuori da Trigoria; Cicinho appare difficilmente collocabile, sia in squadra, sia sul mercato; Faty potrebbe tornare utile. Manca, infatti, un vice Pizarro. Purtroppo, giocatori di quel tipo non ne abbiamo ed il mercato non ne offre. Dovendoci accontentare, sul “piccolo Vieira” ci si potrebbe lavorare. Passiamo ai giocatori in bilico. Cerci, come alternativa a Taddei, vanta caratteristiche maggiormente offensive, ma è l’unico disponibile in quel ruolo; varrebbe la pena tenerlo. Menez potrebbe rappresentare un’ulteriore opzione sulla fascia sinistra, probabilmente più credibile rispetto alla “Bestia”, anche se io ritengo che il francese dia il meglio di sé da trequartista centrale. Infine, le certezze. Totti e Toni, quand’anche attaccanti con caratteristiche assolutamente differenti, garantiscono uno score realizzativo a dir poco “tranquillizzante” . La Roma, al più, dovrà plasmarsi in base alle prerogative del terminale che andrà ad utilizzare, ferma restando la possibilità di farli coesistere, magari attraverso un cambio di modulo. Il guaio è che, allo stato, sono fuori entrambi e pare ne avranno per parecchio. La logica avrebbe imposto lo stop alla cessione di Okaka. Invece, si è preferito lavorare di fantasia; saranno Vucinic e Baptista ad alternarsi nel ruolo di prima punta, previo riadattamento del sistema di gioco. Tutto sommato non siamo lontani dalla quadratura del cerchio. Peraltro, nelle ultimissime ore è circolato il nome di Behrami, più che una ciliegina sulla torta, una grossa dimostrazione di forza e di presenza. Ma sarebbe chiedere troppo. Mi accontenterei di arrivare a lunedì senza grossi stravolgimenti.