Bravo Ranieri, anche chi non lo ha mai apprezzato fino in fondo non può non ammettere il buon lavoro fin qua svolto. Un lavoro che ha portato la Roma, dopo un inizio a dir poco disastroso, fino al quarto posto. Ma più che i punti, ovviamente fondamentali per qualsiasi squadra, quello che rende più fiduciosi è la ritrovata serenità tra i ragazzi, una compattezza di gruppo che permette di vincere anche giocando male sopperendo partita dopo partita alle molte lacune di una squadra che sembrava essersi persa per strada.
Ma come ha fatto in pochi mesi Ranieri a ridare un’identità alla squadra?
La rinascita giallorossa è partita dai “senatori” della squadra, uomini simbolo che della Roma hanno fatto e faranno la storia, Totti e De Rossi in primis, evitando cosi ai giovani brutte figure ed il rischio di bruciarsi davanti al sempre esigente tifoso giallorosso.
La seconda svolta è di natura tattica, dopo la necessaria fase di test dei giocatori, Ranieri ha provato e riprovato diversi moduli tattici.
Si è passati dal 4-2-3-1 Spallettiano al 4-4-2 e al 4-3-1-2 alla ricerca di un equilibrio che forse, finalmente, è riuscito a trovare.
Vediamo più in dettaglio i moduli utilizzati:
Il 4-4-2 è il modulo più caro a Ranieri, già dalla prima gara contro il Siena è partito con questo modulo. Sugli esterni agivano Perrotta, Taddei e Guberti. Proprio il brasiliano e l’ex del Bari non hanno mai pienamente convinto e Ranieri ha deciso di puntare ad altri schemi. Solo in occasione del Derby ha riproposto Perrotta a destra, Menez a sinistra con Vucinic e Totti davanti. Anche in questo caso però l’esperimento è durato poco, all’intervallo fuori il francese e dentro Brighi per formare il centrocampo a rombo.
Nel 4-3-1-2 si è cercata la compattenza a centrocampo. Anche Spalletti si affidava, nei momenti difficili, a questo modulo. Poco adattabile alle caratteristiche di Pizarro, il cileno è stato di fatto spostato nel ruolo di interno sinistro con De Rossi davanti alla difesa , Taddei o Brighi interno destro e Perrotta trequartista. Sicuramente la Roma cosi non crea calcio “samba” ma sicuramente ne giova la compattezza e la solidità generale della squadra-
Il 4-2-3-1 è il modulo per cui è stata creata questa squadra. Lo sappiamo noi e lo sà anche Ranieri. Non per nulla quando si è riproposto questo modulo i risultati sono stati ottimi. Davanti inamovibile Totti, dietro a lui centrale Perrotta, sulla sinistra Vucinic e sulla destra Menez.
Ultimamente la soluzione del francese è stata messa da parte forse per non sbilanciare troppo la squadra