La Gazzetta dello Sport – Campidoglio, interno giorno. Scorrono immagini e dati proposti dal Programma Alimentare Mondiale, l’agenzia Onu che è il primo fornitore al mondo di pasti scolastici nei Paesi in via di sviluppo. In sintesi: milioni di bambini hanno fame. È l’unico momento in cui il sorriso di Mirko Vucinic si appanna. Dinanzi a questa attualità i problemi dell’attaccante sono messi davvero in un angolo. Ma Mirko è lì per fare qualcosa, così come i rappresentanti di Lazio e Lottomatica convenuti dal sindaco Alemanno per coniugare beneficenza e sport. Il derby? Per ora un pensiero sfocato, finché Ranieri non regala un auspicio ottimista: «Roma merita due squadre al vertice e spero che nei prossimi anni possa valere come sfida-scudetto».
Possibile, no? Per il momento, comunque, Vucinic preferisce volare basso. Non vorrebbe parlare di calcio, ma regala un paio di concetti: «Al Basilea abbiamo segnato un gol tipo quella della Roma di Spalletti. Si vede che ora sto meglio». Vero. Dopo l’astinenza che in campionato si era protratto fino al primo novembre, nelle ultime 5 partite (fra serie A e Europa League) ha segnato 4 gol. E tutti pesanti. Può bastare come viatico in vista del derby? «Sì, sogno di fare un altro gol alla Lazio», ammette. Un altro, perché quello dell’ottobre 2007 (concluso 3-2 per i giallorossi) è già entrato nell’epopea della stracittadina romana.