Dopo la pausa delle nazionali, si ricomincia! “Finalmente” mi verrebbe da dire e finalmente dico. Si riprende da ciò che si era lasciato, la modalità da ricercare per raggiungere la gloria è sempre la stessa: il bel gioco e, di conseguenza, anche l’obiettivo rimane invariato: vincere. Già, vincere a partire da oggi pomeriggio, in occasione della sfida agli Atleti Azzurri d’Italia contro i bergamaschi dell’Atalanta. Gli uomini di Colantuono vengono da un pareggio esterno a reti bianche contro il Sassuolo ed occupano ad oggi il 17esimo posto in classifica, con dietro solo Parma, Cesena e Chievo. Al di là della media punti veramente bassa (meno di uno a partita), sono i dati un po’ più specifici a poterci spiegare il perchè di questo inizio così deludente in termini di risultati da parte della “dea”.
Analizzando ad esempio la differenza tra gol fatti e gol subiti, balza subito all’occhio una incapacità alquanto clamorosa del reparto offensivo formato da Denis, Maxi Moralez e compagni a “bucare” l’estremo difensore avversario (quattro soli i gol segnati finora) e una altrettanto sorprendente “vocazione” a subire almeno un gol a partita, mantenendo così finora una media di un gol subito ogni 90 minuti. I bergamaschi inoltre concedono il tiro agli avversari un numero elevatissimo di volte, non riuscendo però a creare pericoli in fase offensiva al fine magari di impensierire un minimo l’estremo difensore avversario. Concludiamo l’analisi degli avversari col dare dati “curiosi”, ovvero che i bergamaschi dall’inzio della stagione hanno trionfato solo contro Parma e Cagliari, mentra la sconfitta più pesante è arrivata allo Juventus Stadium dove gli uomini di Colantuono sono caduti sotto i colpi avversari, prendendone tre e segnandone 0.
I giallorossi invece continuano a mantenere il trend statistico positivo d’inizio stagione, tanti tiri effettuati, pochi subiti, tanti palloni recuperati, pochi, pochissimi persi e così via. La speranza è, come sempre, quella di mantenere fede a quelle che sono le attese sulla carta nei confronti delle squadre cosidette “piccole”, non ricevendo sorpresine inattese, che tanto per i regali di Natale c’è tempo.
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