Quando si arriva ai mondiali si sa, le convocazioni sono il primo step del torneo che da adito a dibattiti che possono durare minuti, ore o giorni addirittura. Si discute sulla validità o meno della rosa, poi si passa a capire chi é la nazionale favorita a spuntarla sulle altre e si conclude lo scambio di opinioni pensando a quale può essere l’outsider capace di sovvertire i pronostici o quantomeno infastidire l’ascesa di una delle big favorite secondo i più. Ormai non si sta più nella pelle: due giorni (quattro per l’Italia) e le classiche “chiacchierate da bar” si trasformeranno in discorsi un po’ più fondati, che troveranno risposta anche alla “bontà” o meno della mancata convocazione di Giuseppe Rossi tra le file azzurre, piuttosto che la tanto discussa assenza di Tevez e Navas nella liste dei convocati rispettivamente di Argentina e Spagna. Dato che però siamo un sito che si occupa della Roma, abbiamo deciso di fare questa premessa generale, per poi addentrarci più nello specifico nell’ambiente giallorosso, vedendo un po’ chi è stato convocato per i mondiali e chi invece é stato lasciato “a casa” (clamorosamente in certe situazioni) dalla propria nazionale.
Daniele De Rossi (ITALIA): è da anni un punto fermo della nazionale azzurra. A differenza però di qualche anno fa, “capitan futuro” é riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale anche nel club che gli fa battere forte il cuore. Garcia lo mette al centro del suo progetto, affidandogli le chiavi del centrocampo e lui risponde subito presente, mantenendo un rendimento sorprendentemente alto lungo tutto l’arco della stagione. La convocazione per i mondiali (anche se probabilmente ci sarebbe stata ugualmente) é il giusto premio per un uomo prima che un giocatore; un campione prima nella vita, poi nello sport: ben tornato Danielino!
Miralem Pjanic (BOSNIA): anch’egli fiore all’occhiello della propria nazione, anch’egli rivitalizzato dalla “cura Garcia”. Il 23enne é ormai un giocatore formato, completo, tant’è che, se non fosse stato per il rinnovo, sarebbe con ogni probabilità finito preda di club del calibro di Barcellona e Psg. La sua Bosnia, con Dzeko, Begovic e Lulic, non è attrezzata per vincere il mondiale, ma potrebbe essere una gran bella sorpresa…
Maicon Douglas Sisenando (BRASILE): è stata la grande scommessa estiva di Walter Sabatini. Il ragazzone è arrivato a Roma nello scetticismo generale, causa la sua precaria condizione fisica e la presunta mancanza di motivazioni. Lui però, si sa, è un vincente e la sua grande forza di volontà gli ha permesso di prendersi la fascia e mostrare tutto ciò che di buono aveva fatto vedere nelle sue stagioni più entusiasmanti. Grazie alle prestazioni in maglia giallorossa, Maicon si è riconquistato anche un posto nella nazione brasiliana, volando a Rio con la seleçao, grande favorita per la vittoria finale del torneo
Gervinho (COSTA D’AVORIO): é ua gazzella? Un treno? Un’antilope? Bolt? No, é Gervinho. L’ivoriano si prende la rivincita sui tanti tifosi inglesi che lo avevano salutato con tanta gioia al momento della sua partenza da Londra. Altrettanto gioiosi sono ora i tifosi romanisti, che se lo sono visti sfrecciare da una part all’altra del campo nell’arco di tutta la stagione. Il mentore Rudi lo ha rivitalizzato, facendolo diventare titolare inamovibile. La Costa D’Avorio non sarà probabilmente fra le protagoniste di questo Mondiale, ma sarà sicuramente un piacere vedere i colpi di classe del duo offensivo Gervinho-Drogba.
Torosidis (GRECIA): è già a Roma da qualche anno, perciò ha vissuto i momenti sia belli che brutti della gestione americana. Svolge il suo onesto compitino sufficiente per tutto il campionato. Da sottolineare il suo impegno costante. Per la Grecia è sempre stato un punto di riferimento e lo sarà anche, si spera, in questo mondiale.
Di Andrea De Carlo.
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