É il primo colpo del mercato giallorosso. Il primo, sperando, di una lunga serie, il primo, sperando, degli acquisti azzeccati di questa sessione estiva, che, teoricamente, servirà ad apportare una dose aggiuntiva di qualità ed esperienza in una rosa già di per se più che valida, evitando di cedere i pezzi pregiati di Garcia a meno di irrifiutabili proposte faraoniche. Ah già, in questa mini digressione ho dimenticato di dire qual’è il nome di questo fatidico botto d’inizio. Si tratta di Seydou Keita, centrocampista 34enne, che ricorda molto Strootman, versione black, per il viso da duro, da vincente. Non sono solo la corporatura e la statura a parlare per lui, poiché il maliano vanta anche di un tanto vasto quanto invidiabile palmares: 2 Champions league, 2 coppe uefa, 2 coppe del mondo per club, 3 vittorie del campionato spagnolo, una coppa di Francia e molto altro.
Vediamo però un po’ assieme come il ragazzo é arrivato a raggiungere trofei di tale prestigio. La prima parte della sua carriera la intraprende tutta in Francia, facendo l’esordio in ligue one con la maglia del Marsiglia e passando poi nel giro di due anni prima al Lorient, poi al Lens. In quest’ultimo club realizza ben undici reti nella stagione 2006\2007. Finito il campionato termina anche la sua esperienza francese. Lascia così il Lens, per trasferirsi al Siviglia. Dopo un buon anno con la sua prima squadra spagnola, Seydou é ormai considerato un giocatore importante, completo, insomma: da avere in rosa. Pronti via, il Barcellona piazza l’affondo decisivo e lo porta in Catalogna, pagandolo ben 14 milioni. Nel suo contratto viene inoltre inserita una clausola esorbitante dalla modica, si fa per dire, cifra di 90 milioni di euro. Keita é ormai un carrarmato inarrestabile, tanto da costringere il club dell’allora allenatore del Barça Pep Guardiola ad aumentare la clausola da 90 a 100 milioni. Dopo quattro stagione e 19 titoli vinti, il centrocampista lascia il Barcellona per accasarsi in cina al Dalian Aerbin, dove gioca per due stagioni e mezzo, salvo poi essere acquistato dal Valencia il 30 gennaio 2014, dove conclude l’anno.
Ora, é evidente che Keita é al tramonto della sua carriera e che i suoi migliori anni, con ogni probabilità, li ha già vissuti, ma ciò non toglie che non abbia ancora molto da dare; anzi, grazie alla sua grande esperienza e al suo carattere, spesso determinate,come sottolineato anche in passato da Guardiola, per i successi delle squadre in cui ha militato, il ragazzone potrebbe dare alla Roma quel pizzico di esperienza e fiducia capace di divenire determinante ai fini di un passaggio del turno e magari qualcosa di più. Vorrei concludere col mettere due curiosità. La prima é che Keita è cugino di Mohamed Sissoko, anch’egli centrocampista. La seconda é diretta conseguenza di questa battuta che impazza sul web, sponda romanista: “Seydou Keita? Si si sono io“. Anch’io mi sento in dovere di rispondere. É proprio lui. Il leone é stato stuzzicato ed è stato chiamato a fornire un’altra prova, l’ennesima del suo valore, un’altra prova, l’ennesima del suo talento. Statene certi: il leone a ruggire ci metterà davvero molto, molto, molto poco.
Andrea De Carlo.
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